Mentre si attendono novità riguardo il destino di Mps, Banca d’Italia ha diffuso i risultati dell’indagine sul credito bancario, da cui risulta che per il secondo trimestre dell’anno in corso gli intermediari sia attendono criteri di offerta meno favorevoli per le imprese e invariati per le famiglie. Nel primo trimestre 2017, i criteri di offerta sui prestiti si sono allentati sia per le famiglie che per le imprese, grazie anche alle migliori condizioni di bilancio delle banche stesse. La domanda di prestiti delle famiglie è aumentata, mentre quella delle imprese si è lievemente ridotta. In questo senso, ci si attende un aumento della domanda sia per le famiglie che per le imprese nel secondo trimestre dall’anno.



In un articolo su Il Sole 24 Ore viene analizzata la tempistica con cui, venerdì sera, a ridosso del voto francese, Fitch ha operato un downgrade sull’Italia. Alessandro Graziani fa notare che se lo stato di salute del sistema bancario conta qualcosa per il giudizio su un Paese, allora non si capisce perché ora che la situazione, con Mps e le due venete a un passo dalla ricapitalizzazione, sta migliorando rispetto a un anno fa, l’agenzia di rating abbia scelto di abbassare il suo “voto” sull’Italia. Il giornalista ricorda quindi che un’ipotesi “complottista” che circola tra Milano e Londra è che in estate potrebbe avvenire un attacco finanziario all’Italia e quindi le agenzie di rating non vogliono farsi trovare impreparate.



I crediti deteriorati rappresentano uno dei problemi che Mps dovrà affrontare subito dopo la ricapitalizzazione precauzionale. E i dati della Bce dimostrano che nell’Eurozona c’è stata diminuzione della mole degli Npl, soprattutto un impegno deciso delle banche italiane, che nel quarto trimestre del 2016 sono riuscite a “liberarsi” di 22 miliardi di sofferenze bancarie. I dati vengono riportati dal Corriere della Sera, che segnala come il nostro Paese abbia fatto un grande sforzo, superiore certamente anche a quello di altri paesi. Unicredit da sola ha ceduto quasi 18 miliardi di Npl e questo ha enormemente contribuito al risultato raggiunto dal sistema bancario italiano.



Nella trattativa per dare il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale di Mps torna in primo piano il tema degli esuberi che verrebbero richiesti dalla Commissione europea. Lo segnala Milano Finanza, evidenziando che la questione riguarderebbe anche Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. A parte l’accordo da raggiungere sull’entità dei tagli, sembra che gli istituti di credito debbano capire se hanno la possibilità di ricorrere al contributo dello Stato inserito nell’ultima Legge di stabilità per i prepensionamenti dei lavoratori bancari. Dettaglio non irrilevante sull’intera vicenda. I sindacati hanno invece da tempo dichiarato che i lavoratori hanno già fatto troppi sacrifici.

Mentre Mps attende di sapere se si potrà procedere alla ricapitalizzazione precauzionale con l’intervento dello Stato, continua a far discutere la decisione del Gup di Milano che ha disposto l’imputazione coatta per Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, ex manager apicali di Rocca Salimbeni. Il primo, attraverso un suo portavoce, ha fatto sapere di essere certo di aver operato in modo corretto e ha quindi rinnovato la sua piena fiducia nella giustizia, certo che le accuse di falso in bilancio e manipolazione del mercato cadranno. Codacons è invece soddisfatto, perché sono state di fatto accolte le sue richieste. “Ora questi due signori verranno citati in giudizio per lite temeraria e per calunnia, per aver osato chiedere 30 milioni di euro di risarcimento al Codacons, colpevole a loro dire di averli diffamati quando l’associazione avanzò dubbi sulla correttezza del bilancio di Monte dei Paschi di Siena, dubbi in seguito certificati dalla Consob che chiese formalmente alla stessa banca di rettificarlo”, fa sapere l’associazione in una nota. Nella quale spiega anche che verra avviata una costituzione di parte civile di massa nei confronti di Profumo e Viola, cercando di radunare tutti gli azionisti di Mps che vorranno chiedere ai due ex manager della banca il risarcimento dei danni subiti.

La decisione del Gup di Milano è certamente più “pesante” per Alessandro Profumo, che è già stato rinviato a giudizio per usura bancaria dal Tribunale di Lagonegro, sempre in virtù del suo incarico di Presidente di Mps. Ora che è diventato amministratore delegato di Leonardo queste vicende giudiziarie potrebbero mettere in discussione il suo incarico. Il Codacons stesso chiede infatti che venga revocato qualsiasi incarico all’intero di enti pubblici. E l’ex Finmeccanica è controllata dal Tesoro.