Renato Brunetta ha presentato un’interrogazione scritta chiedendo se il ministero dell’Economia e delle Finanze, considerato già il suo ruolo di azionista, che con la ricapitalizzazione precauzionale diventerà di maggioranza, prenderà in considerazione l’ipotesi di costituirsi parte civile nell’ambito del procedimento contro Alessandro Profumo, cui Pier Carlo Paodan ha ieri risposto durante il question time alla Camera. Il ministro ha detto che “la situazione potrà essere compiutamente valutata una volta conosciuti gli elementi del procedimento stesso”. Inoltre, Padoan ha ricordato che bisognerà tenere  anche conto delle eventuali decisioni che il consiglio d’amministrazione di Montepaschi intenderà prendere.



Il Fondo Atlante dovrebbe avere un ruolo importante nel deconsolidamento dei crediti deteriorati di Mps. Probabilmente non sarà però risolutivo, visto che non gli sono rimasti molti fondi da utilizzare. Ieri è stato infatti ufficializzato l’acquisto di 2,2 miliardi di Npl lordi da Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti, visto che c’è stato il passaggio delle tre banche sotto Ubi. Un dato interessante è che la cessione è avvenuta a un prezzo pari al 32,5% del valore nominale: una percentuale superiore alla media di mercato, come ricorda Il Sole 24 Ore. In una nota Quaestio Sgr ha spiegato che a breve sono previste nuove operazioni del fondo. Un chiaro riferimento all’impegno in Montepaschi e anche in Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, di cui tra l’altro il fondo è azionista principale.



Mps, per avere il via libera al piano industriale, dovrà forse aumentare i tagli al personale e le chiusure degli sportelli. Un percorso che stanno portando avanti altre banche italiane. Ubi, per esempio, ha annunciato che entro il 2020 dovrà tagliare circa 1.600 posti di lavoro delle tre banche che ha appena acquisito, ovvero Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti. Ci sarà anche la chiusura di 140 filiali, oltre che un’ottimizzazione delle spese amministrative. Gli esuberi corrispondono a circa un terzo del personale operante nel 2016 nei tre istituti di credito. Nei giorni scorsi è già stato firmato un accordo sindacale per Banca Etruria, mentre Banca Marche e Carichieti sono ancora in trattativa.



SAncora da Bruxelles non è arrivato il via libera al piano industriale di Mps e diverse indiscrezioni sostengono che la Commissione europea vorrebbe che la banca toscana aumentasse i tagli previsti al proprio organico. Finanzareport.it rilancia l’ipotesi di spostare a 6.000 le uscite previste, anche se in un arco temporale di 5 anni anziché 3. Non si sa invece se una richiesta simile potrebbe essere avanzata anche per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Complessivamente, comunque, per le tre banche che hanno richiesto la ricapitalizzazione precauzionale gli esuberi ammontano a 7.200, ma potrebbero avvicinarsi a quota 8.000 se davvero Bruxelles avesse intenzione di chiedere maggiori tagli al personale.

Per deconsolidare i suoi crediti deteriorati, Monte dei Paschi di Siena dovrebbe far ricorso alla cartolarizzazione, utilizzando la Gacs e chiedendo l’intervento del Fondo Atlante. Questa almeno è l’ipotesi più accreditata circa la gestione del portafoglio di Npl della banca toscana. Sul fondo di Quaestio Sgr arriva intanto la conferma della decisione delle fondazioni bancarie di non procedere alla svalutazione della loro quota, come invece hanno fatto alcune banche. Giuseppe Guzzetti ha infatti confermato la linea espressa a febbraio, spiegando che non sono emerse ragioni per cui procedere con la svalutazione dei 500 milioni che le fondazioni hanno fornito in dotazione ad Atlante. Tuttavia qualche giorno fa Intesa Sanpaolo aveva annunciato di voler procedere a svalutare di un altro 29% la propria partecipazione nel fondo, portando così il deprezzamento a circa il 70% del valore originario, mentre Unicredit è già arrivata a l’80% circa. Anche Banco Bpm ha dimezzato il valore della propria quota, mentre Ubi Banca ha svalutato del 45%, Banca Mediolanum del 42%, Creval del 36%, Bper del 34,8% e Banca Popolare di Sondrio del 34%. 

Il quotidiano di Confindustria ricorda che il Fondo Atlante sta avendo un ruolo fondamentale per la sopravvivenza di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e che si spera possa concludersi positivamente con la ricapitalizzazione precauzionale richiesta. Inoltre, c’è stato un importante ruolo nel farsi carico degli Npl di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. Per Mps Atlante dovrebbe mettere sul piatto circa 500 milioni di euro, per partecipare alla cartolarizzazione degli Npl.