La polemica tra Maria Elena Boschi e Ferruccio De Bortoli su Banca Etruria ha riacceso i riflettori mediatici sui rapporti tra il cosiddetto “Giglio magico” di Renzi e le banche italiane, in cui non manca ovviamente Mps, vista la sua vicinanza al Partito democratica. Il Giornale cita un episodio particolare, quando nel dicembre del 2014 Luca Lotti, allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (incarico oggi ricoperto dalla Boschi), venne visto “all’Enoteca Spiriti di Piazza di Pietra a Roma attovagliato con l’allora presidente di Mps, Alessandro Profumo. In ballo, a quel tempo, c’era la riconferma del banchiere (ora candidato dal Tesoro al timone di Leonardo Finmeccanica) al vertice di Rocca Salimbeni, poi sfumata”. Camilla Conti, nel suo pezzo, cita anche il fatto che il Sindaco di Siena Massimo Valentini avrebbe inviato un sms a Renzi, quando ancora nel 2013 correva per le primarie del Pd, chiedendogli, con riferimento alla Fondazione Mps, “Matteo allora vado a diritto sulle nomine, va bene?”.



Al G7 finanziario di Bari la situazione degli Npl e delle banche italiane, vista la richiesta di Mps, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, è stato uno dei temi di un incontro tra il Segretario di Stato Usa, Steven Mnuchin, e Pier Carlo Padoan. Secondo quanto scrive Reuters, che cita una fonte italiana del G7, il ministro dell’Economia e delle Finanze ha rassicurato la controparte circa il fatto che l’Italia si attende una rapida discesa degli Npl. Padoan avrebbe anche cercato di far capire a Mnuchin che il sistema finanziario nazionale non viene ben descritto all’estero, e per questo avrebbe anche citato alcune operazioni compiute dalle singole banche, come per esempio la cessione di crediti deteriorati per 18 miliardi di euro compiuta da Unicredit durante lo scorso 



In questi giorni il focus dell’attenzione pubblica e politica è ritornato ad essere indirizzato verso lo storico istituto senese della Monte dei Paschi di Siena con tanto di ispezione da parte della Banca Centrale Europea. In attesa di conoscere nei prossimi giorni le conseguenze, MPS ha raggiunto un importante accordo con Sardafidi per mettere a disposizione delle PMI qualcosa come 20 milioni di euro. Un’iniziativa destinata alle aziende micro, piccole e medie operanti sul territorio della Sardegna e del Lazio allo scopo di rivitalizzarne il tessuto produttivo sottoforma di investimenti. Un’iniziativa che in realtà era stata già messa in essere nel 2016 permettendo di ottenere un certo successo e che quindi rappresenta un importante volano a sostegno dell’economia a carattere regionale. Massimo Fontanelli, responsabile MPS dell’Area Centro e Sardegna all’Ansa ha dimostrato soddisfazione per l’accordo rimarcando: “Lo strumento della tranched cover facilita il finanziamento e il sostegno alle Pmi che rappresentano il tessuto produttivo italiano e che sono fondamentali per consolidare i primi segnali di ripresa e favorire la crescita”.(aggiornamento di Francesca Pasquale)



Attende ancora novità dalla Commissione europea, ma intanto arrivano dati incoraggianti sul settore bancario dal Supplemento “Banche e moneta” di Bankitalia relativo a marzo. Infatti, c’è stato un aumento dei prestiti alle famiglie e alle imprese. I primi sono cresciuti del 2,4%, contro il +2,2% di febbraio, mentre i secondi dello 0,3%, contro lo 0,1% del mese precedente. Dunque complessivamente i prestiti ai privati, al netto delle cartolarizzazioni, sono cresciuti dell’1% su base annua, un dato che a febbraio era allo 0,8%. Per le banche c’è stato anche un aumento dei depositi, pari al 4,1% su base annua, anche se la raccolta obbligazionaria sembra aver subito una brusca frenata, visto il -15,7% fatto registrare. Il tasso di crescita delle sofferenze si è attestato al 7,1%, in diminuzione rispetto al 7,5% precedente.

Tenendo conto di cartolarizzazioni e altri crediti ceduti, il dato si attesta all’11,2%, contro l’11,7% di febbraio. Dunque i crediti deteriorati sono il 2,3% di quelli complessivi, un valore che sembra in linea con i livelli pre-crisi. Inoltre, il tasso di copertura è salito fino al 50,6% e palazzo Koch evidenzia che le banche più grandi hanno ora un livello che è superiore di ben sei punti rispetto alla principali concorrenti europee. 

La Banca d’Italia nel supplemento segnala anche che i tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono saliti dal 2,47% al 2,54%, mentre per quel che riguarda il credito al consumo si è arrivati all’8,13%. Le società non finanziarie devono invece pagare un interesse dell’1,66%, in salita rispetto al precedente 1,52%.