Dalla Bce arrivano nuove dichiarazioni riguardanti Mps. Secondo quanto riporta Reuters, Daniele Nouy ha infatti spiegato che gli stress test dell’Eba su cui è stata basata la richiesta di capitale per la banca toscana “non comprendevano un asset quality review prima dei test”. Questo rende necessario che ci siano delle “discussioni aggiuntive” per capire se le perdite di Montepaschi siano coperte da capitali privati. Non si sa tuttavia quando si potrà arrivare un giudizio finale sul piano industriale della banca toscana, tenuto conto che anche la Commissione europea sta lavorando per dare una sua valutazione. Sembra esserci quindi un tema in più da discutere e questo potrebbe portare a un ulteriore allungamento dei tempi che di certo non aiuta.



La Stampa ha intervistato Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del consiglio direttivo della Bce, ponendogli una domanda anche sui ritardi nel salvataggio di Mps, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. L’attuale Presidente di Societe Generale, ha spiegato che a suo modo di vedere c’è una sorta di imbarazzo su come gestire il rimborso degli obbligazionisti subordinati. “Se si salvano solo i risparmiatori al dettaglio, si finisce contro i grandi investitori; se si salvano tutti, si rischiano aiuti indebiti alle banche; se non si salva nessuno, la gente scende in piazza”, ha detto Bini Smaghi, che ha anche definito una “risposta democratica ai salvataggi bancari a spese dei contribuenti” la normativa sul bail-in. Di fronte alla richiesta di dire la sua sul caso Boschi-De Bortoli, ha invece preferito un “no comment”.



Le parole di Ferruccio De Bortoli su Banca Etruria e Maria Elena Boschi continuano a far discutere.  Luigi Bisignani, sul Tempo, ha scritto una breve lettera aperta all’ex direttore del Corriere della Sera, in cui segnala come il suo libro possa aiutare ad “aprire un dibattito vero su politica e banche”, magari per far partire la famosa commissione d’inchiesta che ancora è ferma al palo. Bisignani in un passaggio cita anche Mps. Scrive infatti: “Prendersela con la Boschi, solo per killerare Renzi, è riduttivo. E se proprio bisogna fucilare la Sottosegretaria, perché non iniziamo la caccia grossa a tutti quei mandarini del Pci, dell’ Ulivo e dei Ds che hanno permesso, tra mille silenzi e omissioni, la catastrofe di Mps? Allora sì che si comincerà a squarciare il velo di ipocrisia che pervade il credito in Toscana”.



Le parole pronunciate da Joseph Stiglitz in un incontro che ha tenuto alla Scuola Sant’Anna di Pisa su Mps sono il punto di partenza di una nota di Giacomo Giannarelli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Toscana, in cui si evidenzia come il Premio Nobel per l’economia abbia ricordato che “i manager, e nel caso Mps anche i politici, dovrebbero essere chiamati a rispondere dei disastri che hanno generato”. Stigltiz “la pensa come noi, ma purtroppo chi governa questa Regione e a oggi l’intero paese ha idee diverse e lo testimoniano i fatti”, aggiunge  il Presidente della Commissione d’inchiesta regionale su Mps. Una commissione che è stata chiusa sette mesi fa, ma “tutti i politici coinvolti nella vicenda sono ancora lì”, sottolinea Giannarelli, che fa notare il fatto che “al netto di prese di distanza generiche su quello che si vorrebbe relegare al passato, i partiti di appartenenza di quei politici – su tutti Pd e Mdp – non hanno buttato fuori nessuno. Sono tutti ancora lì a scegliere per conto dei cittadini, decidere nomine in ambiti importanti – penso in Toscana a rifiuti e acqua – e riproducono in altri scenari lo stesso metodo che ha portato al disastro Monte dei Paschi“.

Il consigliere pentastellato ricorda poi che Alessandro Profumo, la cui posizione nel processo a Milano non è stata archiviata, è stato persino nominato amministratore delegato di Leonardo. Giannarelli, infine, sottolinea che gli stessi difetti che hanno condotto al tracollo di Monte dei Paschi sono presenti anche in alcune società partecipate toscane, nei cui consigli di amministrazione siedono figure apicali del mondo bancario regionale.