In un articolo su Italia Oggi, Paolo Panerai evidenzia come negli ultimi giorni siano riemersi i timori che la ricapitalizzazione precauzionale di Mps, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca possa non andare in porto. Ciò per due ragioni. La prima, esogena, riguarda il ritorno dell’intransigenza dei funzionari europei dopo la vittoria di Emmanuel Macron, la quale ha fatto venir meno i rischi di una disgregazione dell’Ue. Non a caso sono tornate a farsi insistenti le indiscrezioni su una richiesta di aumentare gli esuberi in Mps. La seconda ragione, endogena, ha a che fare con il modo con cui il Governo sta gestendo la situazione. Non può bastare, infatti, ricorda il fondatore di Class Editori, il mero annuncio dello stanziamento di 20 miliardi di euro per le banche, senza nemmeno attribuirli ai singoli istituti di credito. Cosa che avrebbe tolto ogni spazio di rilancio a Bruxelles, evidenzia Panerai.



Come noto, le cessione degli Npl sarà uno dei temi che Mps dovrà presto definire in modo da agevolare il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale. Su questo terreno la Rev, la bad bank nata a fine 2015 e che ha in dote gli Npl di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara, è vicino a vendere sofferenze bancarie per un miliardo di euro (rispetto ai 10,3 di cui è in possesso). Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, alcuni importanti operatori come Fortress, Lone Star, Blackstone, Bain Capital e Tpg sarebbero in pista per valutare se presentare delle offerte. A quanto pare i titoli a finire in vendita sarebbero di grande taglio, ma interamente garantiti, dunque piuttosto appetibili. Entro giugno dovrebbero pervenire le manifestazioni di interesse non vincolanti, in modo da poter arrivare a quelle vincolanti entro fine settembre.



La situazione dello storico istituto di credito Monte dei Paschi di Siena continua ad essere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e soprattutto del Governo. Le prossime settimane, stando alle ultime dichiarazioni rilasciate da esponenti politici ed istituzionali, dovrebbero essere decisive per garantire un futuro stabile e proficuo alla banca ormai in sofferenza da diversi anni. Nello specifico il capo della segreteria tecnica del MEF, Fabrizio Pagani, ha fatto sapere che a breve si provvederà con una ricapitalizzazione precauzionale aggiungendo come comunque la Banca non sia in un momento di stallo anzi: “Sta lavorando per ridurre i costi, ha presentato un pian, c’è un ritorno dei depositi, mi sembra che la banca sia in sicurezza già da qualche mese. Mps ha presentato un piano industriale che sta discutendo con la Commissione e che permette un ritorno importante alla redditività anche con un taglio di personale. Dobbiamo avere piena fiducia nella banca, nei suoi manager perché Mps possa tornare a essere sostenibile nel medio – lungo termine”. (aggiornamento di Francesca Pasquale)



La Stampa ha pubblicato un’intervista a Margrethe Vestager, in cui si parla di Monte dei Paschi. La commissaria Ue alla concorrenza ha spiegato che il dossier relativo alla banca toscana “sta facendo passi avanti”, ma ha anche specificato che ci sono “molti ostacoli da superare” ancora prima di poter arrivare a un via libera definitivo al piano industriale delle banca e, di conseguenza, alla ricapitalizzazione precauzionale. In particolare, sembra che l’ostacolo principale sia quello relativo ai tagli del personale. Vestager ha spiegato che quando c’è un intervento pubblico in una banca “bisogna evitare che i soldi dei contribuenti siano sprecati. Va garantita la redditività, quindi bisogna fare in modo che entrino più soldi dal mercato oppure controllare i costi. La discussione è su entrambi i fronti”. La commissaria Ue ha voluto specificare che “noi non chiediamo di licenziare dipendenti”, tuttavia ha anche spiegato che solitamente la metà dei costi di una banca è rappresentata dal persone e quindi è inevitabile che ci siano riduzioni di organico, oltre che di riduzione degli stipendi dei dirigenti.

Vestager ha anche parlato dei rapporti tra Commissione europea e Bce in tema di banche, spiegando che Bruxelles deve assicurare che vengano rispettate le regole sugli aiuti di stato, mentre a Francoforte spetta la sorveglianza sugli istituti di credito. “Loro fanno il loro lavoro e noi facciamo il nostro. Se ritengono necessarie ulteriori discussioni, spetta a loro dirlo in base alle responsabilità di vigilanza”, ha aggiunto. Oltre che il piano di Mps, Bruxelles sta valutando anche quello di Banca Popolare di Vicenza  e Veneto Banca. E a questo proposito Vestager ha detto che il dossier sulle due banche venete non è così avanti come quello su Monte dei Paschi, ma le trattative stanno comunque andando avanti.