Ahi, la recessione! Ohi, il debito pubblico! A dieci anni dall’inizio della prima, in Italia abbiamo una ricchezza media al netto del debito di circa 190mila euro per adulto e, secondo il Global Wealth Report di Credit Suisse, occupiamo il sesto posto mondiale coi nostri 1.132.000 milionari. Quanto al secondo, arrivato a quota 2.200, miliardo più, miliardo meno, ce lo potremmo mangiar in un sol boccone, coi nostri 9.560 miliardi di ricchezza privata. Ci sarà anche la crisi, ma ci sono pure i patrimoni: 4mila miliardi in ricchezza finanziaria, altri 5mila in ricchezza immobiliare, oltre a un valore indefinito, ma ingente, di opere d’arte, preziosi, piccole e medie imprese. A chi affidare la gestione di patrimoni così variegati? Inutile dire che il classico modello di private banking, incentrato completamente sul financial advisory, in Italia non è sufficiente. E ora, passata la moda dello snobismo borsistico, possiamo anche ammetterlo. Ma non basta dirlo: per acquisire la fiducia di tutte quelle famiglie, e sono moltissime in Italia, in cui i patrimoni comprendono non solo denaro o valori mobiliari, ma anche – e in molti casi soprattutto – immobili, imprese e opere d’arte ci vogliono servizi ad hoc. Ecco perché Banca Generali, realtà leader in Italia nel private banking con ormai 31 miliardi di euro di masse private (su circa 50 miliardi), ha recentemente dato il via a un innovativo progetto di consulenza che promette di capovolgere il tradizionale approccio alla materia. Si chiama BG Personal Advisory e ha preso il via nelle scorse settimane, dopo due anni e duemila ore di vera e propria scuola per i 1850 private banker coinvolti, che hanno ora a disposizione un’evoluta piattaforma tecnologica proprietaria per l’analisi dei bisogni di ogni singolo cliente.
Quella avviata dalla società guidata da Gian Maria Mossa è una vera e propria rivoluzione: il nuovo modello di servizio a ormai ben poco a che vedere con il private banking tradizionale, e non solo perché non si limita al financial advisoring: tutto comincia con la dettagliata analisi del rapporto rischio/redditività del patrimonio finanziario del cliente, incluso quello affidato ad altri istituti di credito, del patrimonio immobiliare (e, quando c’è, di quello rappresentato da opere d’arte e altri valori), fino a offrire supporto nella pianificazione successoria e nell’ottimizzazione fiscale. Il Vice Direttore Generale di Banca Generali Andrea Ragaini, spiega la genesi del progetto: «L’idea era quella di considerare il patrimonio complessivo dei nostri clienti, senza concentrarci solo sull’aspetto finanziario. Quindi abbiamo adottato un approccio olistico in grado di abbracciare anche il real estate, il corporate finance e i nodi legati alle successioni, tutti aspetti in cui gli italiani hanno decisamente bisogno di una consulenza di tipo evoluto».
È in particolare il reparto immobiliare quello che probabilmente interessa il maggior numero di risparmiatori. Secondo gli ultimi dati Istat, infatti, oltre il 70% degli italiani possiede uno o più immobili e non c’è dubbio che una grande fetta della ricchezza nazionale risieda proprio qui. Ma non sempre si tratta di immobili che generano un reddito: parliamo spesso di edifici che soffrono di una scarsa manutenzione nel tempo (anche grazie all’assenza di efficaci politiche di detrazione fiscale incentivanti, che sono peraltro una recente novità nel panorama legislativo italiano), accumulati negli anni in cui la febbre del mattone era giustificata da prezzi decisamente abbordabili anche per il ceto medio. Per ottimizzare la valorizzazione del patrimonio immobiliare, Banca Generali ha dunque avviato partnership esclusive con operatori primari del mercato, come GVA, Deloitte, Redilco, Yard, Reag, Engel & Völkers e Santandrea del Gruppo Gabetti. «Con BG Personal Advisory e grazie alle varie partnership che abbiamo instaurato possiamo fornire a tutti i nostri clienti un dettagliato report del loro patrimonio immobiliare, incrociando una serie di dati e trattando il mattone né più né meno che se fosse un asset finanziario, facendone prima una sorta di carta d’identità patrimoniale ed evidenziando poi rischi, benefici e opportunità di valorizzazione, gestione o alienazione», continua Ragaini, che aggiunge «studiando nel dettaglio l’intero patrimonio si valutano inoltre le scelte più ottimizzate in chiave di passaggio generazionale, tema decisamente delicato per le dinamiche dei flussi tra eredi nelle famiglie e impatto fiscale e giuridico sulle rendite».
Proprio la family protection è il terzo pilastro di BG Personal Adivisory: il nuovo servizio di consulenza, infatti, prevede anche l’affiancamento del cliente in tutti gli aspetti previdenziali e di pianificazione per l’avvenire proprio e dei propri cari. Un tema di grande importanza per le esigenze di personalizzazione.
Il punto di forza della advisory evoluta di Banca Generali riguarda la centralità del ruolo del consulente cui si affiancano partnership dedicate in ogni branchia specifica del patrimonio. Allargando lo sguardo all’impresa, che catalizza tante energie e spesso anche risorse familiari, si segnala un’altra partnership con uno degli operatori leader a livello mondiale, PricewatherhouseCoopers, per operazioni di mergers and acquisitions, due diligence per valutare gli assets, ottimizzazione delle dinamiche aziendali delle pmi.
Infine, l’art advisory, che si affida alla competenza dell’unica società in Italia in grado di offrire servizi di conservazione, gestione e valorizzazione di opere e collezioni d’arte con i propri caveau, spazi espositivi per la messa a reddito, laboratori di restauro, consulenti per expertise, valutazioni e assistenza alla compravendita: Open Care.
«La nostra mission è di offrire alle famiglie un ventaglio di servizi che fino a oggi erano riservati solamente a investitori istituzionali o grandi family office – continua Ragaini, che conclude – Con BG Personal Advisory vogliamo diventare la prima banca private in Italia, puntando a essere gli interlocutori di fiducia dei nostri clienti in tutte le dinamiche patrimoniali; dinamiche che richiedono professionalità e pianificazione per affrontare la crescenti sfide del contesto economico e finanziario». Visti i numeri di crescita e gli assi nella manica nell’advisory l’obiettivo pare ormai nel mirino.