Da domani scatta una nuova tassa sul contratto di affitto breve, ovvero per periodi inferiori ai 30 giorni. La manovra correttiva ha infatti introdotto la cedolare secca al 21% per questa tipologia di locazione. Da notare che l’imposta si applica per affitti stipulati tra persone fisiche sia in maniera diretta che tramite agenzie immobiliari o portali online che offrono servizi di questo tipo, come Airbnb o Booking. Tale imposta sostituisce quindi quella che normalmente andrebbe versata con la dichiarazione dei redditi. Per i proprietari di immobile che dovessero affittare tramite agenzie o intermediari online è utile sapere che toccherà a questi ultimi occuparsi degli adempimenti relativi a questa norma. Dovranno quindi trasmettere i dati relativi ai contratti stipulati e, nel caso siano loro a incassare il canone di locazione, dovranno agire come sostituti di imposta e provvedere a trattenere e versare l’imposta. In caso di mancato adempimento sono previste multe fino a 2.000 euro. Di fatto, quindi, aumentano gli adempimenti da svolgere per gli intermediari, che dovranno anche fornire a fine anno la Certificazione unica a chi affitta, così da segnalare gli importi percepiti e le trattenute effettuate. Vedremo se questa novità della manovra correttiva influirà, e in che modo, sul mercato degli affitti brevi, anche a livello di costi.



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