La K-Flex è un paradosso: la multinazionale è guidata con successo, eppure In Italia sono in ballo 187 licenziamenti. Il capo azienda Amedeo Spinelli ha, infatti, deciso di ridurre drasticamente l’impianto di Roncello perché non è remunerativo e lavora in perdita rispetto alle altre fabbriche straniere. Per restare competitivi a livello mondiale vogliono chiudere la produzione in Italia, ma per i sindacati questa scelta nasconde invece l’intenzione della proprietà di delocalizzare in Polonia, dove ci sono 250 dipendenti.
La K-Flex produce isolanti termici e acustici per l’edilizia, i trasporti e il petrolchimico. Leader mondiale del suo segmento di business, nei prossimi due anni potrebbe superare i 500 milioni di fatturato. Nel 2016 ha acquistato un’azienda francese, la Sagi Arma Decoup, ora invece si prepara ad investire negli Stati Uniti. In Italia, invece, deve fare i conti con le difficoltà del settore edilizio. Eppure l’ultimo bilancio è stato chiuso in attivo, anche per questo i 187 dipendenti di Roncello non capiscono perché risultano di troppo. Tutti si sono spesi per convincere Amedeo Spinelli a mediare con i sindacati: dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, ma il proprietario non vuole sentire ragioni e ha fatto sapere di essere disposto solo a pagare 30mila euro di buonuscita per ciascun operaio pur di chiudere l’impianto brianzolo. I lavoratori, invece, ne vogliono almeno 50mila anche perché non percepiscono lo stipendio da tre mesi.
Anche Le Iene si sono occupate del caso della K-Flex, scoprendo che l’imprenditore era riuscito ad ottenere 45 milioni di euro di finanziamenti pubblici dallo Stato prima di decidere di trasferirsi nell’Europa dell’Est, dove la manodopera costa meno. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato un’istruttoria visto che dal servizio della Iena Gaetano Pecoraro è emerso che quei soldi sono stati utilizzati proprio per investimenti all’estero invece di essere usati per salvare il destino dei dipendenti italiani. Clicca qui per vedere il servizio de Le Iene.