Oltre a Mps, ci sono anche Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca che sono in attesa di ricevere dalle istituzioni europee il via libera per la ricapitalizzazione precauzionale. Non sembra però che sarà facile per le due banche venete ottenere l’autorizzazione senza che vi sia la partecipazione anche di un soggetto privato, che al momento non sembra in vista. Nei giorni scorsi si era ipotizzato che il sistema bancario potesse intervenire, un po’ come fatto in Spagna con Banco Popular, per risolvere lo stallo, ma Repubblica oggi scrive che “dietro le quinte si annusano indisponibilità di rilievo”. Ubi Banca e Banco Bpm paiono indisponibili a farsi carico di quest’onere e c’è da dire che anche Mps non potrebbe con tutta probabilità far nulla. Vista la sua quota depositi dovrebbe versare 190 milioni se ci fosse un intervento del sistema pro quota, ma è difficile che la Commissione europea dia il via libera a un tale esborso proprio quando la banca toscana sta cercando di ripartire.
Che non sia un periodo di estrema serenità per il consiglio di amministrazione e per i clienti dell’istituto di credito della Monte dei Paschi di Siena è ormai cosa nota da tempo, ma nessuno poteva immaginare una così lunga lista di eventi sfortunati. Dopo che in settimana il presidente MPS Falciai si è visto bloccare il varo di un suo yacht in fase di costruzione dai dipendenti della medesima ditta per una protesta sindacale, nella scorsa notte è toccato ad uno sportello bancomat subire un vero e proprio assalto in stile western. Infatti, il malviventi per arrivare a mettere le mani sul denaro presente nello sportello ha posizionato una bomba. Il tutto è accaduto nella filiale della banca a Firenze in via Pistoiese. I ladri sono riusciti ad entrare all’interno della banca e quindi hanno fatto letteralmente saltare in aria lo sportello automatico interno. Si parla di un bottino di diverse migliaia di euro e di ingenti danni alla struttura. (aggiornamento di Francesca Pasquale)
La situazione dell’istituto di credito toscano della Monte dei Paschi di Siena sembra essere destinata nei prossimi mesi grazie all’accordo totale sancito tra gli emissari dell’Unione Europea e lo Stato Italiano sul piano industriale. Infatti, si respira aria di grande ottimismo con la convinzione che MPS non solo sia tornata ad essere estremamente solida ma anche di grandi prospettive. Intanto in questi giorni c’è stata una piccola disavventura per l’attuale Presidente della Monte dei Paschi di Siena, Alessandro Falciai. Nello specifico l’imprenditore è incappato in una manifestazione di protesta dei lavoratori della Mondomarine che hanno indetto uno sciopero a oltranza per protestare contro la mancata formalizzazione della vendita dell’azienda. Il tutto si è trasformato in un intoppo per Falciai il quale si è visto bloccare il varo dello yacht giacchè la sua costruzione non è stata completata del tutto. Si tratta di una disavventura di poco conto soprattutto se si considera l’impegno che sta portando avanti per rilanciare MPS. (aggiornamento di Francesca Pasquale)
Il Movimento 5 Stelle richiama Enrico Rossi e il Partito democratico nel consiglio regionale della Toscana sulla ristrutturazione di Monte dei Paschi, che pare annunciarsi come “lacrime e sangue”, visto che si è parlato di 10.000 esuberi per la banca toscana. “Da forza di governo seria chiediamo che il Consiglio impegni subito la giunta in un tavolo istituzionale su quella che nei numeri è sicuramente la più grande crisi aziendale toscana in termini occupazionali”, evidenza Giacomo Giannarelli, Presidente del gruppo M5S Toscana. Il quale chiede poi che l’attività della Commissione d’inchiesta regionale su Monte dei Paschi possa andare avanti. “Il Presidente Rossi si rifiutò di comparire in Commissione d’inchiesta, ma deve ai cittadini una risposta alle nostre domande. Lo aspettiamo in aula martedì per darle”, ha aggiunto il consigliere pentastellato che tra l’altro è anche Presidente della commissione in questione.
“Noi – ha detto ancora Giannarelli – vogliamo la verità: il Presidente Rossi ha avuto un ruolo attivo nella scelta di Alessandro Profumo alla Presidenza di Monte dei Paschi di Siena? E se sì in forza di quale mandato istituzionale visto che formalmente Profumo fu espressione dei soci dell’istituto e quindi Rossi aveva solo potere di nomina, senza vincolo di mandato, di un membro dell’organo di indirizzo dell’allora primo azionista dell’istituto cioè la Fondazione Monte dei Paschi?”. Il Movimento 5 Stelle vuole anche sapere dal Presidente della Regione se ritenga che le scelte operate sotto la guida di Profumo siano state di sana e prudente gestione.