Mps dovrà procedere alla cessione dei crediti in sofferenza e, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’accordo per questa operazione potrebbe slittare a fine mese. In ogni caso la Banca d’Italia segnala che ad aprile il tasso di crescita delle sofferenze è stato del 6,6% su base annua, contro il 7% di marzo. Il tasso corretto tenendo conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari risulta pari al 10,6%, in discesa rispetto all’11,2% del mese precedente. Le sofferenze nette sono scese da 77,849 a 77,230 miliardi, mentre quelle lorde sono salite da 202,766 miliardi a 203,298. Palazzo Koch ha anche segnalato che ad aprile sono cresciuti dello 0,8% su base annua i prestiti al settore privato. Quelli alle famiglie hanno fatto segnare un incremento del 2,3%, mentre quelli alle società non finanziarie dello 0,2%.
Mps lancia un nuovo sistema di offerta multimanager per i clienti private con Mps Private Solution Funds, che prevede quattro comparti distinti a seconda dei diversi livelli di rischio, con prodotti proposti da sei case d’investimento internazionali: Anima, Axa Investment Managers, Fidelity International, Invesco, Pictet Asset Management e Schroders. Eugenio Periti, responsabile dell’area mercati e prodotti wealth management di Montepaschi, ha sottolineato come grazie a questi sfondi i clienti avranno a disposizione soluzioni di assoluta qualità per trovare una risposta alle loro esigenze di investimento, specialmente in un periodo come quello attuale contraddistinto da una certa volatilità dei mercati. “Flessibilità, diversificazione, efficienza, innovazione, qualità e semplicità: sono queste le parole chiave che possono riassumere i vantaggi di cui potranno beneficiare i nostri clienti”, ha aggiunto.
In settimana il cda di Mps dovrebbe fare il punto sulla cessione del portafoglio dei crediti in sofferenza. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, le trattative con il Fondo Atlante, Credito Fondiario e Fortress nono sono semplici, perché non c’è ancora un accordo sul prezzo di cessione degli Npl. Dunque l’accordo definitivo tra le parti potrebbe spostarsi alla fine del mese. Secondo il quotidiano di Confindustria, il disaccordo sul prezzo riguarda in particolare le sofferenze maturate nell’ultimo trimestre del 2016, che ammontano a circa 2 miliardi di euro. Gli acquirenti avrebbero chiesto a Mps di abbassare le valutazioni del collaterale di questi Npl e di conseguenza il prezzo finale di cessione. Per trovare un accordo c’è teoricamente tempo fino al 28 giugno, data in cui scadrà l’esclusiva concessa dalla banca al Fondo Atlante per l’operazione.
Non solo razionalizzazione e chiusura delle filiali. Mps ha infatti aperto una nuova agenzia a Pisa, nel quartiere di San Marco-San Giusto, in prossimità dell’aeroporto Galilei e all’interno della zona commerciale. Di fatto si tratta di un trasferimento dell’agenzia 6 in una nuova struttura, che offre anche un ampio parcheggio alla clientela. All’interno sono previsti banconi senza vetri e anche dei salottini per incontrare consulenti e trovare quindi le risposte alle proprie esigenze. In una nota Montepaschi fa sapere che lo staff della filiale è composto da sei persone e che la banca conta otto sedi operative nel comune di Pisa, “con l’intento di rispondere ai bisogni manifestati dalla clientela, proponendo in modo attento ed accurato, sia alle imprese che ai risparmiatori, una vasta gamma di servizi”.
Sembra non esserci pace per Monte dei Paschi . Nonostante sia stato raggiunto l’accordo di principio tra le autorità italiane e quelle europee per il via libera al piano di ristrutturazione della banca toscana, sembra che si stia complicando la cessione dei crediti in sofferenza, tappa fondamentale verso il risanamento di Rocca Salimbeni. Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, infatti, il prezzo di cessione del portafoglio di Npl di circa 26 miliardi di euro dovrebbe essere più basso di quello ipotizzato da Monte dei Paschi . Il Fondo Atlante, Fortress e Fonspa sono i soggetti che dovranno occuparsi della cartolarizzazione delle sofferenze e per questo è iniziato una due diligence sul portafoglio Npl, con un’attenzione particolare sulle sofferenze maturate nell’ultimo trimestre del 2016, che non sono state analizzate in precedenza, quando era stato messo a punto il piano di ricapitalizzazione sul mercato con Mediobanca e JpMorgan.
“A quanto risulta, contestualmente alla due diligence in corso sul nuovo perimetro sarebbe emerso qualche problema in più del previsto sulla valutazione del sottostante, con la richiesta dei partner finanziari di abbassare il prezzo”, si legge sul quotidiano di Confindustria. Va detto che trovare un accordo con Atlante, Fortress e Fonspa è molto importante per Mps, dato che senza non riuscirebbe a ottenere il via libera definitivo alla ricapitalizzazione precauzionale da parte dell’Ue. Questa settimana, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il confronto andrà avanti tra le parti con una fitta rete di incontri, che si spera possano portare a un accordo soddisfacente per tutti.