MONTE DEI PASCHI DI SIENA. MPS, PANETTA: RISORSE STANZIATE DAL GOVERNO SUFFICIENTI ANCHE PER LE DUE BANCHE VENETE
Le risorse stanziate dal Governo per Mps, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono più che sufficienti per il risanamento di questi istituti di credito. Lo ha ribadito Fabio Panetta, aggiungendo che le difficoltà che si stanno avendo nel confronto sulle due venete e che hanno preceduto l’accordo di principio sul piano di ristrutturazione di Montepaschi non dipendono da vincoli finanziar, ma da ostacoli di natura normativa che “possono e devono essere superati”. Il vicedirettore generale della Banca d’Italia ha anche detto che una soluzione per le due banche venete va definita in tempi molto brevi, salvaguardo i risparmiatori e la continuità dei rapporti creditizi, che riguardano in particolare piccole e medie imprese di un’importante area economica del Paese. Per Panetta, l’efficace gestione delle crisi richiede tempi rapidi e certi, una chiara definizione delle priorità e delle responsabilità e la piena cooperazione tra i soggetti coinvolti.
I Da Landro Maria Sileoni arriva un appello all’Abi per raggiungere un accordo programmatico riguardante le soluzioni da adottare per le banche in crisi dove lo Stato è chiamato a intervenire, ovvero Mps, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Il Segretario generale della Fabi auspica la creazione di una cabina di regia tra Abi e sindacati e l’adozione di soluzioni di sistema, di modo che ci siano delle regole condivise, a tutela dei lavoratori, per gestire i difficili casi di queste tre banche. “Agli eventuali licenziamenti risponderemo con la massima fermezza”, ha aggiunto. Non bisogna infatti dimenticare che nelle scorse settimane si è parlato di possibili nuovi tagli al personale in queste banche. Ipotesi che non sono mai state efficacemente smentite. I timori che i lavoratori possano essere chiamati a pagare un prezzo per il salvataggio di Mps e delle due venete restano vivi.
È in atto una battaglia legale tra Mps e alcuni suoi ex dipendenti che sono stati esternalizzati nel 2014 a seguita della cessione di un ramo di azienda che, ricorda vitadidonna.it, è stata dichiarata illegittima in diverse sentenze che hanno stabilito anche il reintegro in Montepaschi dei lavoratori ricorrenti. Tuttavia la banca toscana non ha proceduto a riassumere i dipendenti e questo, come riferito da Riccardo Bolognesi, uno dei legali dei lavoratori, potrebbe costare non poco, in termini di spese legali, a Mps. Stefano Fassina e Giovanni Paglia hanno quindi presentato due interrogazioni alla Camera per chiedere che il ministero dell’Economia e della Finanze, già primo azionista della banca, intervenga per una rapida e positiva soluzione della vertenza. Anche perché la banca dovrà procedere a una riorganizzazione aziendale e sarebbe meglio farlo senza cause pendenti.
Mps continua ad attendere il via libera dell’Ue sul piano di ristrutturazione. Ma deve nel frattempo portare avanti la cessione del portafoglio di Npl, che riveste un ruolo importante nella partita con le autorità europee. Il cda di Banco Bpm ha intanto approvato la vendita pro-soluto del cosiddetto Project Rainbow, un portafoglio di Npl interamente assistito da garanzie ipotecarie, per un valore nominale complessivo pari a 693 milioni di euro. La cessione, viene spiegato in una nota, sarà perfezionata entro il 30 giugno con la sottoscrizione di un contratto con un veicolo di Algebris, operatore che ha quindi vinto la concorrenza di circa una trentina di investitori internazionali. Banco Bpm raggiunge così la soglia dei 2,5 miliardi di euro di sofferenze cedute dal 2016 su un totale di 8 miliardi da raggiungere entro il 2019.
L’Associazione Vittime del Salva Banche, in collaborazione con l’Associazione Buongoverno Monte dei Paschi, ha organizzato per questa sera a palazzo Patrizi, a partire dalle 21:15, un incontro con i cittadini di Siena per fare il punto su quanto sta accadendo a Monte dei Paschi e anche per capire cosa potrebbe succedere a chi ha investito nella banca. Secondo l’Associazione, nonostante sia ormai passato più di un anno e mezzo dal fallimento di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti, il Governo continua a non voler avere una visione di insieme del problema riguardante il sistema bancario italiano, adottando di volta in volta soluzioni diverse, più o meno emergenziali. A farne le spese restano i risparmiatori, che potrebbero anche essere portati a rassegnarsi a perdere i propri investimenti. Le banche, invece, evidenzia ancora l’associazione, vengono rimesse in piedi con non pochi sacrifici che poi pesano sugli italiani, al di là che siano risparmiatori o meno, visto che si interviene co risorse pubbliche.
Nell’incontro si cercherà di ricordare quello che è accaduto alle quattro banche fallite e quanto sta avvenendo anche a Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Nel primo caso si vuol far credere che i risparmiatori siano stati rimborsati, ma non è così. Dunque l’evento può rivelarsi sicuramente utile per quei cittadini di Siena, o delle zone limitrofe, che hanno dei risparmi investiti nei titoli di Monte dei Paschi, perché certamente dall’esperienza altrui possono imparare a quali rischi sono esposti e come poterli evitare, sperando che alla fine la tutela del risparmio garantita dalla Costituzione possa prevalere.