MONTE DEI PASCHI DI SIENA. MPS, POSSIBILE RITARDO NELL’INVIO DELLA DOCUMENTAZIONE A BRUXELLES
Secondo quanto scrive Il Messaggero, ieri a Milano si sarebbe tenuto un cda di Mps per fare il punto sullo stato di avanzamento della trattativa con il Fondo Atlante per la cartolarizzazione degli Npl, visto che domani scade il termine dell’esclusiva concessa. A quanto pare, però, la struttura della cartolarizzazione è piuttosto complessa e non è facile trovare un’intesa su tutti sugli aspetti dell’operazione. Venerdì dovrebbe esserci un nuovo board a Siena, ma il quotidiano romano non esclude che ci possano essere dei rallentamenti tali da portare all’invio della documentazione da inviare a Bruxelles per il vaglio della Commissione europea all’inizio della prossima settimana e non quindi entro la fine di giugno come si è ipotizzato finora. Probabilmente domani, con la scadenza dell’esclusiva concessa ad Atlante, ci saranno elementi in più per trarre delle conclusioni.
Francesco Boccia non nasconde che la situazione critica di alcune banche italiane, tra cui Mps, si sarebbe potuta affrontare già tre anni, risparmiando diversi miliardi di euro pubblici. “Tanta polvere è stata messa sotto il tappeto e se siamo in questa situazione è anche perché il sistema di controllo di Bankitalia non ha funzionato, come Visco ha riconosciuto iniziando a fare autocritica. Io sono indignato per lo ‘stop and go’ sugli interventi per mettere in sicurezza tutti gli istituti in difficoltà, dalle popolari a Mps, salvate con tre modelli differenti di interventi. La nazionalizzazione sarebbe stato il quarto e avrebbe aumentato la confusione”, ha detto il Presidente della commissione Bilancio della Camera intervistato dal Manifesto.
Ieri c’è stata un’udienza al palazzo di giustizia di Siena relativa al caso della morte di David Rossi, ex responsabile della comunicazione di Mps. Al termine il Gip Roberta Malavasi ha detto che entro cinque giorni deciderà se archiviare il caso o procedere a nuovi accertamenti sulla base degli elementi presentati dai legali della famiglia Rossi. Paolo Pirani, legale dei fratelli di Rossi, secondo quanto riporta l’Agi, ha spiegato che il Gip ha tutti gli elementi per non chiudere il fascicolo e che se si dovesse procedere all’archiviazione resterebbero ancora dei dubbi irrisolti. Luca Goracci, legale della moglie e della figlia di Rossi, ha dichiarato che “l’elemento fondamentale a cui abbiamo dato rilievo è stata la ricostruzione del video della caduta come descritto nella relazione del nostro perito ingegnere Luca Scarselli”.
Duro l’attacco di Renato Brunetta per come il Governo ha gestito la crisi delle banche. Ovviamente l’ex ministro si concentra su Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ma tocca anche la vicenda di Monte dei Paschi, visto che a suo modo di vedere “il costo del salvataggio delle banche salirà a ben più dei 20 miliardi stanziati dal Governo con il decreto Salva Risparmio. I soldi previsti per il salvataggio di Monte dei Paschi, infatti, andranno quasi tutti esauriti per quello delle due banche venete”. Per il capogruppo alla Camera di Forza Italia, la situazione degli istituti di Montebelluna e Vicenza era critica da tempo, “ma gli ultimi governi di sinistra l’hanno voluta tenere nascosta, per meri interessi elettorali”. Prova ne è, a suo modo di vedere, il fatto che “il Governo ha avuto almeno 5 anni per risolvere il problema dei due istituti, ma si è ridotto a convocare un Consiglio dei ministri d’urgenza”. Brunetta non dimentica poi che Intesa Sanpaolo non si farà carico di tutta la situazione critica delle due banche venete, anche perché si è già impegnata molto attraverso il Fondo Atlante.
Dunque ci sarà una bad bank che comporterà l’uso di risorse pubbliche, a carico di tutti i contribuenti. A questo proposito, l’ex ministro ha anche accusato Padoan di non aver fatto gli interessi dei contribuenti, perché “c’erano delle soluzioni alternative che non sono state considerate come dovevano. Per le due banche erano infatti arrivate al Tesoro offerte da 4 fondi esteri, che però sono state inspiegabilmente rifiutate. Per quale motivo? Nessuno lo sa”. La cosa peggiore, conclude Brunetta, è che ancora non si riesce a capire “quanti soldi serviranno per risolvere una volta per tutte questa crisi”.