Toccasana, senz’altro no; innovazione positiva, senz’altro sì. Stiamo parlando dei Pir, i piani individuali di risparmio, introdotti nell’ordinamento italiano con la legge di stabilità del 2016, uno strumento appunto nuovo – ma simile ad altri già collaudati in Francia e Gran Bretagna, con alterni esiti – che introduce nel nostro mercato finanziario e del risparmio un concetto finora escluso, che è quello di premiare la fedeltà. I risparmiatori che sottoscriveranno questi investimenti e li conserveranno per almeno cinque anni, non pagheranno tasse sui guadagni.