La morte di Equitalia è ufficiale: l’emblema del fisco vessatorio viene sostituito a partire da oggi, 1 luglio 2017, dall’Agenzia dell’Entrate-Riscossioni. Ma cosa cambia per il contribuente? Detto che il pignoramento dei conti-correnti sarà possibile ma non immediato, consentendo a chi è in difetto di tentare di mettere una pezza alla propria situazione deficitaria, una delle maggiori novità, come riportato da TgCom24, è rappresentata dall’introduzione di un’app che avrà il merito di tagliare le code. Il meccanismo, basato su un sistema di prenotazioni a partire da dopo l’estate, promette di ridurre drasticamente i tempi d’attesa e di contribuire, forse, ad abbassare i livelli di nervosismo tra i contribuenti in fila. Ciò che non cambia è invece la sede in cui ci si dovrà recare per discutere la propria cartella: l’Agenzia di Entrate-Riscossioni rileva, oltre che le funzioni e il logo, anche il luogo fisico di Equitalia. Ci si dovrà recare insomma al solito ufficio, sperando magari in un trattamento più sensibile alle difficoltà dell’utenza. (agg. di Dario D’Angelo)
Addio a Equitalia: da domani la società di riscossione non esisterà più. Al suo posto l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che non è una Spa ma un ente pubblico economico. Avendo la possibilità di accedere a diverse banche dati, potrà procedere con il pignoramento dei conti correnti in maniera diretta, senza cioè chiedere l’autorizzazione del giudice. Questa novità ha creato facili allarmismi, per questo Altronconsumo ha voluto fare chiarezza con un post pubblicato sul suo sito. L’associazione dei consumatori ha spiegato che «prima di arrivare al pignoramento del conto corrente o a qualsiasi atto di riscossione coattiva» il contribuente ha 60 giorni di tempo per pagare la cartella esattoriale ricevuta, rateizzarla o contestarla. Inoltre, per debiti fino a mille euro l’Agenzia delle Entrate-Riscossione «aspetta altri 120 giorni e invia un ulteriore avviso, prima di intraprendere un’azione di riscossione». Di conseguenza la procedura sarà più veloce, ma non comporterà il pignoramento alla cieca dei conti correnti. (agg. di Silvana Palazzo)
Con la chiusura di Equitalia gli italiani non possono tirare un sospiro di sollievo, perché le operazioni di incasso dei debiti fiscali e tributari sono passati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Erediterà tutti i ruoli di Equitalia, proseguendo le procedure di incasso. Il nuovo Ente subentrerà a Equitalia, ma avrà più poteri. Alcuni poteri che prima erano appannaggio solo dell’Agenzia delle Entrate, saranno in mano anche all’Ente della riscossione, che avrà pieno accesso alle banche dati dei debitori: dall’anagrafe tributaria alla banca dati Inps, fino ai dati su conti correnti, libretti e altri strumenti di deposito e risparmio. La situazione per i debitori, dunque, peggiora: se continuassero a disattendere le richieste di pagamento, si potrà procedere con il controllo di stipendi, pensioni e soldi in banca utili per il saldo del debito. In caso di riscontro positivo alle indagini, potranno essere avviate azioni rapide, come il pignoramento del conto corrente: non servirà più un atto ingiuntivo di un giudice, ma si parlerà direttamente con le banche prima che con il debitore. (agg. di Silvana Palazzo)
Ci siamo, da domani 1° luglio entra in vigore la nuova norma del decreto fiscale relativa al pignoramento della liquidità disponibile sul conto corrente di un cittadino che dovesse ricevere una cartella esattoriale da parte dell’Agenzia delle Entrate, che prenderà il posto di Equitalia nella riscossione dei debiti degli italiani nei confronti del fisco. “Le norme che regolano la procedura di pignoramento diretto sono in vigore dal 2005”, è stato chiarito in questi giorni, per ricordare che già ora è possibile subire un pignoramento del conto corrente senza ricorrere al giudice. Tuttavia oggi Equitalia ha necessità di chiedere all’Agenzia delle Entrate le informazioni sul contribuente coinvolto e attendere un riscontro prima di attivare la procedura. Dato che da domani ci sarà l’Agenzia delle Entrate-riscossione, con la scomparsa formale di Equitalia, non ci sarà più questo passaggio e con l’accesso ai dati dell’Anagrafe tributaria e dell’Inps si potrà procedere più velocemente e direttamente al pignoramento di stipendi, pensioni e conti correnti.
Da domani, l’Agenzia delle Entrate potrà procedere al pignoramento di un conto corrente se una cartella esattoriale, dopo 60 giorni dalla notifica, non verrà pagata. A quel punto si potrà inviare direttamente alla banca l’atto di pignoramento ancora prima di notificarlo all’intestatario del conto. Il quale avrà da quel momento altri 60 giorni per regolare i suoi conti con il fisco. In caso non lo faccia, allora l’Agenzia potrà procedere al pignoramento senza bisogno, come accade già ora, dell’intervento di un giudice.