I piccoli azionisti di Monte dei Paschi, riuniti in Azione Mps, hanno inviato una lettera alle Autorità di Garanzia, Vigilanza, Amministrazione e Legislative dell’Unione europea e della Repubblica Italiana. Nella missiva vengono denunciate le contraddizioni dell’intervento pubblico nella banca toscana, che finisce per danneggiare i piccoli azionisti della stessa. Askanews riporta i principali contenuti delle lettera, nella quale si evidenzia come le autorità di vigilanza abbiano quasi rafforzato le distorsioni speculative del mercato anziché fermarle. In questo senso viene citata la scelta della Bce di sottoporre Monte dei Paschi agli stress test dell’Eba nel 2016, nonostante la banca stesse già attraversando un periodo di ristrutturazione. Rendere pubblici i risultati di tali stress test, per Azione Mps non è stata tanto una scelta discrezionale, quanto arbitraria. I piccoli azionisti ricordano quindi quanto la ricapitalizzazione precauzionale li penalizzerà. Pur essendo proprietari di un patrimonio netto certificato di circa 6 miliardi di euro, a loro verrà attribuito un valore svalutato di oltre il 90%.
“Chiediamo alle istituzioni di valutare gli specifici correttivi da noi proposti, come ad esempio l’assegnazione di warrants gratuiti agli azionisti esistenti e ai dipendenti, veri protagonisti del risanamento della banca, per la futura acquisizione della quota statale, e delle junior notes del portafoglio di sofferenze, come già deliberato dall’Assemblea dello scorso novembre, o in alternativa delle quote di una ‘bad bank’ in cui il Personale Monte dei Paschi gestisca il recupero dei crediti dubbi, i cui accantonamenti sono superiori del 10% rispetto alla media di Sistema, in alternativa alla loro svendita a entità non vigilate”, scrivono quindi i piccoli azionisti, evidenziando come nessuna delle loro proposte avrebbe un costo per i contribuenti, i depositanti e il bilancio di Mps.