Quello che è accaduto in Spagna, dove Santander ha acquistato Banco Popular al prezzo di un euro, evitando così il ricorso al bail-in e alle relative conseguenze, viene da molti visto come l’ennesima riprova di una gestione della crisi Mps e delle altre banche italiane decisamente da bocciare. Milano Finanza, per esempio, ricorda che Santander ora dovrà sobbarcarsi di un aumento di capitale per ripulire il bilancio di Banco Popular (che era stata definita anche dai media italiani la Mps spagnola), ma la soluzione al problema si è trovata in poco tempo, senza tentennamenti e attraverso una operazione di mercato. Viene fatto il paragone con le tre good bank (Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti) che sono state acquistate sì a un euro da Ubi Banca, ma dopo che erano già passate attraverso una procedura che le aveva “ripulite” degli Npl.
Con la ricapitalizzazione precauzionale Mps dovrebbe intraprendere un percorso di risanamento, passando anche attraverso la cessione dei crediti deteriorati. Tuttavia non arrivano dati confortanti da Standard & Poor’s, secondo cui le banche italiane continueranno il graduale percorso di cessione dei Non performing asset, ma restando comunque ben sopra la media europea. Reuters riporta le parole Mirko Sanna, responsabile financial service di S&P’s, secondi cui “anche se dovessimo considerare tutte le cessioni che le banche hanno annunciato, tra i 50 e i 70 miliardi, questo stock dovrebbe rimanere superiore al 15% nel 2018, quindi tre volte la media europea”. L’agenzia di rating attende comunque di sapere come verranno risolti i problemi di Mps, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, anche per capire se queste banche riusciranno a uscire dalla crisi con una situazione di credito più che accettabile o meno.
L’operazione di salvataggio di Mps, che avrà un costo per lo Stato e quindi per i contribuenti, entra nella campagna elettorale, per ora delle amministrative in programma domenica. Giorgia Meloni, infatti, ha tenuto un comizio all’Aquila per sostenere il candidato sindacato del centrodestra Pierluigi Biondi e nel suo discorso, secondo quanto riporta improntalaquila.org, ha ricordato che “nel Centro Italia dopo il sisma di agosto per assegnare 50 casette hanno fatto una lotteria, mentre il centrosinistra ha trovato in poche ore i miliardi per salvare Mps”. Tutto questo mentre, ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia, Biondi da sindaco di Villa Sant’Angelo ha dato seguito al lavoro di ricostruzione avviato nel 2009 dal Governo Berlusconi. Quasi a dire che c’è chi dà la precedenza alle banche piuttosto che ai problemi dei cittadini che hanno subito calamità.
Con una probabile nuova legge elettorale in arrivo, continuano a rincorrersi le ipotesi di un voto anticipato in autunno. Per questo Riccardo Burresi, dell’Associazione Idee, chiede che si proceda al più presto all’ingresso dello Stato in Mps, così da “evitare lo sciacallaggio elettorale di chi per prendere qualche voto mette a rischio l’opportunità di ripresa e sviluppo della nostra azienda più importante e di tutta la nostra comunità”. Dal suo punto vista occorre poi fare in modo che a pagare il conto di questa situazione non siano i lavoratori di Montepaschi, che già hanno dato prova di tenere alla banca, ma i responsabili del “mostruoso pasticcio” le cui conseguenze sono ben note. Dunque prima di andare a votare bisognerà, secondo Burresi, fare in modo che la ricapitalizzazione precauzionale sia andata effettivamente in porto, al di là dell’accordo di principio raggiunto tra Italia e Ue.
Ha siglato un accordo da 15 milioni di euro con Fiba Confesercenti Toscana Nord per sostenere gli imprenditori balneari. L’intesa prevede un plafond per finanziare, a condizioni agevolate, interventi di riqualificazione delle strutture e l’acquisto di nuove attrezzature. Patrizio Fabbri, Responsabile della Direzione territoriale Pisa di Monte dei Paschi ha ricordato quanto il turismo sia importante per l’area e ha con questo motivato la scelta di dar vita all’intesa, attraverso cui Monte dei Paschi vuole riconfermare la propria vicinanza alle imprese e alle famiglie “che credono in questo settore e che concorrono allo sviluppo di un’attività strategica per la Toscana. Ricordo che il plafond è già disponibile per tutte le associazioni di categoria interessate e che i colleghi delle filiali possono fornire chiarimenti e informazioni”. Francesco Biagioni, responsabile dell’ufficio credito di Confesercenti Toscana Nord, ha spiegato che i tassi per questi finanziamenti partiranno da un competitivo 1,2% e che in caso di investimenti importanti sarà possibile avere una durata lunga. “Tutto questo con commissioni scontate, commissioni che comunque già così sono concorrenziali rispetto a quelle di altri soggetti”, ha aggiunto.
Il coordinatore dei balneari pisani di Confesercenti, Gianluca Tiozzo, ha detto che “sono stati proprio gli imprenditori a chiederci un prodotto finanziario in questa fase delicata. Questo anche alla luce della nuova legge regionale sul turismo (la 31 del 2016) che lega proprio gli investimenti alla possibilità di chiedere l’atto formale per il rinnovo delle concessioni fino a vent’anni”. Vedremo se questo accordo servirà a far ulteriormente sviluppare un importante settore per la Toscana.