È partito solo a gennaio, ma per StrandsFinance figura già tra i 20 migliori portali di ricerca di servizi finanziari innovativi. Si chiama Fintastico non a caso: è l’unico portale in grado di orientare l’utente, privato o impresa che sia, nel complesso mondo del fintech. Che stiate cercando il miglior servizio di money transfer o di banking, che abbiate un progetto da finanziare tramite il crowfunding o vogliate approfondire il tema insurtech (insurance+technology) o regtech (regulation+technology), che si tratti di donation o di blockchain, se avete bisogno di un’informazione affidabile e accessibile, potete fare le vostre ricerche online affidandovi all’intuito del momento, oppure collegarvi al portale www.fintastico.com.
«Noi però non siamo un banale comparatore di servizi – spiega il chairman di Fintastico, Fabio Brambilla – quanto una bussola, Una sorta di TripAdvisor dei servizi finanziari ad ad alto contenuto tecnologico». Brambilla, ex McKinsey, ideatore di progetti come Advanced capital sgr e Controlpartners, che guida il team di Fintastico insieme al Ceo Fabio Marras (un vero pioniere con il primo robo advisor d’Europa AdviseOnly) e a Fabrizio Villani (secondo InsuranceNexus e InsurTechNews uno dei top 10 influencer insurtech e internet delle cose), e che ha avuto l’intuizione che mancasse completamente un servizio del genere in Europa grazie al suo lavoro nelle principali piazze finanziarie: «Io sono basato tra Milano e Londra e ho contatti con la stragrande maggioranza di venture capitalist internazionali – spiega -. L’impressione che ho avuto è che ci fosse un fortissimo orientamento su quelle che sono le piattaforme abilitanti sul b2b, ma che mancasse completamente qualcosa che avvicinasse i consumatori all’innovazione che invaderà i mercati nei prossimi 4 o 5 anni».
È nato così il portale www.fintastico.com: il sistema profila l’utente all’atto della sua registrazione per meglio indirizzarlo verso gli oltre 1.200 servizi classificati, che entro fine anno diventeranno tremila. Un indirizzamento che, grazie al processo di crowd curation gestito dagli stessi visitatori e all’approfondimento di un team di esperti presente in Italia e in Spagna (e presto in Francia, Germania e Israele), rispecchi fedelmente le reali esigenze dei visitatori grazie ad algoritmi di personalizzazione, senza far perdere tempo né risorse.
«Siamo una piattaforma interessante per operatori professionali che vogliono vedere cosa c’è in Europa – dice Brambilla – e siamo anche il traghettatore di quelli che sono i nuovi servizi internazionali che desiderano verificare potenzialità clienti interessati in Italia. Abbiamo decine di migliaia di accessi da tutto il mercato europeo, ma anche un 5-10% di visite dagli Stati Uniti. Ma qui, nel Vecchio Continente, bisogna avere un taglio più editoriale e nuove modalità di comunicare». Per questo, oltre l’attività di comparazione dei servizi, Fintastico fornisce all’utente una componente editoriale di primo livello, identificando i trend del momento, spiegando le terminologie e i processi, intervistando gli attori del mercato italiano e straniero.
Al blog, che grazie alla collaborazione di nomi autorevoli del fintech coniuga l’intento divulgativo al taglio sofisticato per addetti al settore, fa eco l’Ambassador Program per accelerare la diffusione del Fintech in Italia. A completare l’offerta, il Fintech Radar che seleziona le notizie relative al settore e il Fintech Digest, la newsletter periodica. Ma il progetto di Fintastico è ancor più ambizioso: «Noi vogliamo preparare il mercato in un’ottica di Psd2, la direttiva Ue che impone agli attori del mercato finanziario lo scambio sicuro dei dati degli utenti tramite Applicazion Protocol Interface (Api) entro il 13 gennaio 2018», spiega il manager. Per questo il portale ha una pagina dedicata ai servizi che hanno già aderito al sistema… Anche perché saranno questi i servizi che potranno confluire della cosiddetta Lego Banking Tool che il board di Fintastico.com ha in serbo per il prossimo futuro e che integrerà diversi servizi finanziari, in modo che gli utenti possano utilizzare un unico strumento per la gestione delle proprie finanze.