I 110 MILIARDI SPESI PER LE BANCHE
Elio Lannutti non risparmia critiche su come sono state gestite le crisi bancarie italiane, che hanno comportato l’esborso di ben 110 miliardi di euro, “col concorso di Bankitalia e Consob”. Il Presidente di Adusbef, in un intervento riportato su ilcittadinoonline.it, ricorda che il valore di mercato di Mps alla fine del 2006 era di 14,85 miliardi di euro. Poi, dopo l’acquisizione di AntonVeneta, ha varato 6 aumenti di capitale per un totale di 20,5 miliardi di euro. “Tra il 2008 ed il 2016, Monte dei Paschi ha subito perdite per 18 miliardi di euro. Il salvataggio dello Stato è costato 9 mld di euro. Sommando 14 mld bruciati di capitalizzazione (prima di essere sospeso, il titolo capitalizzava circa 500 milioni), la voragine è di oltre 61 mld di euro”, scrive Lannutti, evidenziando come comunque a questo punto lo Stato si ritrovi azionista di riferimento della banca. Cosa che invece non succede nel caso di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, per cui sono andati in fumo più di 40 miliardi di euro.
Senza dimenticare le quattro banche fallite a fine 2015: Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. In questo caso il buco è stato di 8,4 miliardi, con il sistema bancario che ne ha messi 5,8, rincarando poi, in alcuni casi, i costi dei propri conti correnti. “Questa disastrosa gestione del credito e del risparmio e di un evidente conflitto di interesse tra le banche socie della Banca d’Italia, che hanno ricevuto dal governatore Visco dividendi per 1,060 mld di euro, dopo la rivalutazione delle quote da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro, dovrebbe preoccupare le forze politiche ed il governo”, aggiunge Lannutti.