L’ATTACCO DI BRUNETTA A RENZI E PADOAN
Il fondo Atlante 1 potrebbe essere liquidato. E questa sarebbe, secondo Renato Brunetta, “solo l’ultima dimostrazione della fallimentare strategia del duo Renzi-Padoan nel gestire l’economia del nostro Paese”. L’ex ministro in una nota fa presente: “Che Renzi non se la cavasse proprio bene con la finanza lo avevamo capito già con il caso Mps, allorché, nel gennaio 2016, se ne uscì affermando che “Mps è una banca risanata. Acquistarla ora è un vero affare’. Da quel momento, il titolo Mps iniziò un crollo in Borsa senza precedenti, portando il capitale dell’istituto senese al quasi azzeramento e costringendo il Governo Gentiloni a stanziare d’urgenza un fondo da 20 miliardi di euro per il salvataggio della banca”. Tuttavia c’è da notare che Montepaschi potrebbe rappresentare un punto di svolta importante per Atlante 2, visto che procederà alla cartolarizzazione degli Npl della banca toscana.
MPS AVVERTE LE PARTI SOCIALI DELL’AVVIO DELLA RISTRUTTURAZIONE
Sta avendo inizio per la banca Monte dei Paschi di Siena, se possibile, una fase ancora maggiormente delicata rispetto a quella precedente. Infatti, i vertici dell’istituto di credito senese hanno informato le varie strutture sindacali a mezzo di una lettera dell’avvio della fase di ristrutturazione con relativa riduzione numerica dei dipendenti. Nella lettera si parla di una “flessione nell’organico di Gruppo, in arco Piano, pari a circa 5.500 risorse, da realizzarsi, in prevalenza, attraverso manovre di accompagnamento all’uscita (circa 4.800 attraverso l’attivazione del Fondo di Solidarietà)”. Nel proseguo della lettera i vertici Mps hanno voluto rimarcare l’intenzione di apportare una razionalizzazione dei costi allo scopo di salvaguardare l’occupazione: “Sul versante del contenimento dei costi, le Aziende e le Organizzazioni Sindacali hanno già condiviso una serie di interventi che sono in corso di applicazione e che, nella fase attuale del Piano, unitamente alla riduzione di organici, garantiscono gli obiettivi di razionalizzazione dei costi in un quadro di sostenibilità complessiva e nel comune intento di salvaguardare l’occupazione”.
VICINO L’AVVIO DELLA PROCEDURA PER GLI ESUBERI
Dopo l’approvazione del piano industriale, con la conseguente ricapitalizzazione precauzionale, si è capito che per Monte dei Paschi sono previsti, entro il 2021, 5.500 esuberi. Tutti però volontari. Cosa che ha tranquillizzato i sindacati, che nei mesi scorsi avevano più volte fatto capire che non erano disposti ad accettare licenziamenti superiori a quelli già concordati alla fine dell’anno scorso. Secondo quanto riferito da una fonte a Mf-DowJones, l’avvio della procedura sindacale sugli esuberi di quest’anno, che dovrebbero ammontare a circa 1.200-1.500, di cui in parte già avvenuti, dovrebbe prendere il via la prossima settimana, esattamente il 26 o il 27 luglio. A breve dovrebbe quindi essere notificata la convocazione dell’incontro.
Secondo quanto era stato stabilito in un recente incontro tra Marco Morelli e i sindacati, saranno aperte diverse procedure separate per arrivare all’ammontare di uscite previste, differenziandole anche per tempistica. In questo senso si dovrebbe proprio partire dagli esuberi che dovrebbero essere portati a termine entro la fine del 2017. Tutta questa procedura, com’era già stato chiarito al momento della presentazione del piano industriale da parte del management di Monte dei Paschi, riguarda i dipendenti delle filiali e strutture italiane. Per quanto riguarda i 450 esuberi previsti all’estero, infatti, non ci sono scivoli o scelte volontarie: ci sarà la chiusura o la vendita delle attività. In Italia, invece, delle 5.500 uscite previste, 4.800 potranno contare su Fondo di solidarietà, mentre le altre sono derivanti da turnover fisiologico.