Chi ha scelto la rottamazione delle cartelle esattoriali deve segnare una data sul calendario: il 31 luglio. Questa è la data in cui scade la prima rata: lo ha ricordato l’Agenzia delle Entrate, che ha introdotto una serie di servizi online per agevolare i cittadini. A fine mese, dunque, il termine entro il quale effettuare effettuare il pagamento della prima rata o l’unica. Si tratta di una scadenza importante, perché il mancato o tardivo pagamento provoca la perdita dei benefici della definizione agevolata, quindi poi l’Agenzia delle Entrate è tenuta a riprendere le procedure di riscossione. Non è necessario accedere con pin e password sul sito internet per richiedere la copia della comunicazione delle somme dovute che l’Agente della riscossione ha inviato agli interessati: è disponibile nell’area pubblica. Sul sito è arrivo anche il servizio ContiTu, con il quale scegliere di pagare in via agevolata solo alcune cartelle esattoriali. Ci sono vari canali per pagare le cartelle esattoriali: sportelli bancari, Internet Banking, Sportelli Bancomat, Uffici postali, Tabaccai convenzionati, Sito internet dell’Agenzia delle Entrate o App Equiclick e ovviamente presso gli sportelli dell’Agenzia delle Entrate.



ROTTAMAZIONE CARTELLE ESATTORIALI: COME E QUANDO PAGARE

LE PROTESTE: “IL FISCO APPLICA TASSI DA USURA”

Quello della rottamazione delle cartelle esattoriali è un bluff? C’è chi sostiene che si rischi di versare interessi triplicati. A lanciare l’allarme è Lino Ricchiuti, leader del movimento politico “Popolo Partite Iva”. «In proporzione se il debito reale era di 15mila euro, alla fine allo Stato bisogna darne 45mila. È una vergogna, in questo modo chi vorrebbe pagare ma si trova in difficoltà non potrà mai regolarizzare la sua posizione con il Fisco», ha dichiarato a Il Giornale. Gli italiani che hanno aderito all’iniziativa sono ben 600mila, ma in molti stanno riscontrando delle difficoltà. Il governo vuole che il 70% dell’importo venga saldato entro il 2017, il restante 30% nel 2018. La prima o unica rata scade il 31 luglio, l’ultima a settembre 2018. Finora solo il 20% dei contribuenti ha scelto la soluzione unica, mentre l’altra parte ha optato per la rateizzazione. «In un Paese in cui il total tax rate ruota attorno al 68%, non è possibile che il tributo pagato in ritardo si triplichi», ha aggiunto Ricchiuti.

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