Ennesimo giallo, ennesima potenziale polpetta avvelenata che la Francia ha messo sul cammino del nostro Paese alla vigilia del mese più pericoloso dell’anno. In agosto, infatti, si sa che le difese sono più basse, sia a livello politico che economico: ovviamente, sono certo che alla luce degli ultimi accadimenti palazzo Chigi avrà rafforzato i “cuscinetti” e la capacità di reazione alle emergenze, ma occorre prendere atto della portata dell’offensiva in corso. Dopo la sciarada della visita a palazzo Chigi dell’altro giorno, infatti, il leader libico al-Sarraj – con un comunicato ufficiale – ha reso noto che l’esecutivo che guida non ha mai richiesto al governo italiano il dispiegamento di suoi mezzi navali in acque territoriali libiche al fine di contrastare il fenomeno di scafisti. Un timing, quello della smentita, veramente da killer, visto che rimbalzava su tutte le agenzie proprio mentre il Consiglio dei ministri italiano stava per riunirsi e varare il pacchetto d’azione: «Quello che abbiamo approvato è né più, né meno, quanto richiesto dal governo libico», ha dichiarato dopo il varo del provvedimento un imbarazzato Gentiloni nel corso di una frettolosa conferenza stampa, oltretutto pressoché senza domande da parte dei giornalisti.