MONTE DEI PASCHI DI SIENA. MPS, RITORNO IN BORSA A SETTEMBRE?
Questa settimana potrebbero arrivare da Bruxelles notizie importanti per il destino di Mps. E i proprietari di azioni della banca toscana si chiedono quando i titoli potranno tornare alle contrattazioni di Borsa, pur sapendo che dovranno subire una perdita ancora difficile da quantificare. Secondo quanto ha scritto Il Sole 24 Ore, le azioni di Mps dovrebbero tornare a essere quotate all’inizio di settembre, in quanto si potrebbero accumulare dei ritardi nella tabella di marcia, senza dimenticare che si sta per avvicinare il periodo della pausa estiva. Occorre infatti ricordare che prima della ricapitalizzazione precauzionale ci vorranno degli atti formali da parte del Governo, che non potranno comunque partire prima del via libera di Bruxeless. Facile quindi immaginare che Mps torni in Borsa a settembre, piuttosto che ad agosto.
Fitch ha dedicato un report agli Npl con un focus particolare sull’Italia, dopo le operazioni di cartolarizzazione annunciate da Unicredit e Mps. Secondo l’agenzia di rating, se queste operazioni avranno successo “nel prossimo mese circa, ci aspettiamo di vedere altre banche prendere la strada delle cartolarizzazioni per ridurre il loro stock di Npl”. Come riporta Reuters, tuttavia, secondo Fitch, le “grosse vendite e cartolarizzazioni di Npl sono difficili da realizzare e nessuna delle grandi transazioni annunciate è stata ancora completata”. All’interno del report viene specificato che nel nostro Paese “il rapporto medio di settore Npl/prestiti lordi totali è pari a circa il doppio rispetto al target del 5,1% individuato dall’Autorità bancaria europea (Eba)”. In particolare, poi, “sono 12 le banche italiane che presentano un ratio superiore a questa soglia limite”.
Questa settimana potrebbe arrivare da Bruxelles il via libera al piano di ristrutturazione di Mps e il Sindaco di Siena Bruno Valentini, durante la conferenza stampa che ha preceduto il Palio di Provenzano, ha detto che “siamo vicini a una notizia che qualche tempo fa sembrava insperata, una sorta di miracolo come la liquefazione del sangue di San Gennaro a Napoli”. Valentini ha anche evidenziato che il piano prevede una riduzione del personale, “ma senza licenziamenti e il mantenimento della direzione generale a Siena”. C’è da sperare che dalle autorità europee non arrivi in effetti una richiesta di aumento degli esuberi, anche perché i sindacati nelle scorse settimane hanno più volte ribadito di essere pronti a forti proteste in caso contrario. Pare comunque che anche i vertici di Rocca Salimbeni siano contrari a un’eccessiva riduzione del perimetro occupazionale.
In occasione della riunione del tavolo aperto in Regione Toscana sulle banche, Enrico Rossi ha deciso di inviare una lettera a Pier Carlo Padoan, chiedendo di aprire un confronto con la Regione e i sindacati sui cambiamenti in atto nel sistema bancario regionale, dove oltre alla crisi di Monte dei Paschi si sono già dovuti fare i conti con quelli di Banca Etruria. Inoltre potrebbero esserci ripercussioni per le crisi delle banche venete in CariPrato. Nel settore lavorano circa 24.000 persone in Toscana, ci cui 15.000 nelle banche che sono in situazioni critiche. Gli esuberi previsti sono circa 3-4.000, ma non da escludere che tale cifra possa aumentare, visto che una certezza sui tagli da operare in Monte dei Paschi ancora non c’è.
“È in atto una trasformazione radicale del sistema bancario in Toscana, con ripercussioni epocali sia per gli assetti finanziari e economici, sia per i livelli occupazionali. Davanti a questo tsunami che ha avuto il suo epicentro in Toscana e Veneto, abbiamo la necessità di seguire da vicino ed essere partecipi delle intenzioni del governo”, ha detto il Presidente della Regione, che ha in particolare evidenziano che “si prospettano scenari delicati per tanti lavoratori ed è interesse di tutti che questi percorsi di per sé traumatici, non siano troppo penalizzanti”. Inoltre, essendo in arrivo gruppi bancari con direzioni non toscane, per Rossi “è necessario capire come intenderanno interloquire con il nostro tessuto economico, e quali saranno le ricadute sul terreno decisivo del credito”. Rossi ha intenzione di incontrare nelle prossime settimane sia i rappresentanti sindacali di Ubi Banca (che ha assorbito Banca Etruria) che quelli di Monte dei Paschi.