MONTE DEI PASCHI DI SIENA. MPS, I TIMORI DELLA UILCA SICILIA
Come noto il piano industriale di Mps approvato dalle autorità europee prevede che ci siano 5.500 esuberi su base volontaria. Gino Sanmarco, Segretario regionale della Uilca Sicilia, teme però che l’isola possa essere tra le regioni più penalizzate. Il Giornale di Sicilia riporta le sue dichiarazioni, in cui spiega che nella regione “l’impatto sarà molto forte perché l’età media dei 1338 lavoratori isolani è molto elevata”. Inoltre, su 126 filiali presenti sul territorio, è probabile che ci saranno diverse chiusure. Sanmarco promette quindi che “la Uilca vigilerà sulla assoluta volontarietà degli esodi e sull’equilibrio fra chi andrà via e chi resterà in Mps”. Inoltre, il sindacato “chiederà che delle 500 assunzioni previste dal piano industriale in Italia quelle effettuate in Sicilia compensino, almeno parzialmente, le numerose uscite previste”.
Le segreterie territoriali confederali dei più importanti sindacati italiani come la Cgil, Cisl e Uil in queste ore hanno reso noto un comunicato unitario per esporre il proprio punto di vista rispetto al piano di ristrutturazione. I sindacati sottolineando il grande sacrificio fatto negli ultimi anni dal territorio senese in termini di occupazione, richiedono con forza che la “Banca mantenga il suo forte legame con il territorio in termini di centri decisionali e sostegno all’economia locale”. In merito al piano di ristrutturazione nella nota congiunta si legge: “Il piano di ristrutturazione approntato dall’AD, che prevede tra l’altro ulteriori sacrifici che vanno ad aggiungersi a quelli già affrontati negli ultimi anni dai lavoratori, non può essere incentrato esclusivamente sul taglio dei costi ma deve contenere elementi di rilancio economico che consentano di mantenere il ruolo strategico della Banca nel territorio. L’auspicio dunque è che si vada verso una sana collaborazione tra tutti i soggetti, istituzionali e non solo, per non disperdere ulteriore valore in merito al futuro del nostro mondo sociale, culturale ed economico.” (aggiornamento di Francesca Pasquale)
Le dichiarazioni entusiastiche del sindaco di Siena, Valentini, sulla vicenda dell’istituto Monte dei Paschi di Siena ed in particolare in relazione al piano di salvataggio e rilancio della storica banca non sono per nulla piaciute ai gruppi consiliari L’Alternativa – Impegno per Siena e Uniti per Siena. In particolare nel loro intervento durante il consiglio comunale hanno sottolineato: “Sollecitare pubblicamente i risparmiatori, come fa il sindaco Valentini, stona e non di poco con i rischi che potrebbero passare i risparmiatori possessori di obbligazioni subordinate. Di fatto si passa da un Monte dei Paschi di Siena ad un Monte dei Paschi di Stato, con molti meno dipendenti, molte meno filiali, azionisti di fatto azzerati e possessori di obbligazioni subordinate a rischio. Cosa festeggia Valentini? Ha compreso il nostro Sindaco che la vera priorità è mantenere a Siena la Direzione generale della banca, i cui cda si svolgono ormai da molti mesi a Milano” (aggiornamento di Francesca Pasquale).
Mps, dopo il via libera europeo alla ricapitalizzazione precauzionale, ha davanti a sé una sfida importante, perché dovrà aumentare la propria solidità patrimoniale e recuperare la competitività operativa. È quanto evidenzia in una nota Luigi Dallai, nella quale si legge anche che “il sostegno dello Stato è stato esaminato in sede europea in associazione al piano industriale, ed entrambi valutati per rendere Mps concorrenziale sul mercato e conseguentemente, attrattivo per investitori privati”. Questo vuole dire, secondo il deputato del Partito democratico, che l’ingresso del Tesoro nel capitale, con una partecipazione che arriverà al 70%, sarà funzionale al rilancio della banca.
Dallai, nel riconoscere l’importanza della sfida che Monte dei Paschi ha davanti a sé, ricorda che il percorso intrapreso dalla banca “è complesso, con elementi positivi e altri più preoccupanti, soprattutto sul fronte degli esuberi e della possibile chiusura di un numero consistente di filiali. Su questi punti sarà fondamentale il confronto con le forze sindacali per garantire la massima tutela dei posti di lavoro”. E dato che non ci saranno che uscite volontarie il peggio sembra essere scampato. Per il deputato dem salvaguardare la rete delle banca è del resto importante per consentirle di tornare a essere “punto di riferimento per l’economia reale del Paese, per le imprese e le famiglie”. Non bisognerà in ogni caso ora trascurare “la tutela dei risparmiatori coinvolti direttamente dal piano per cui sono previste risorse per il ‘ristoro’ dei detentori retail dei bond subordinati”.