FITCH ALZA IL RATING
La ricapitalizzazione precauzionale di Mps è diventata effettiva e ha già portato una beneficio. Fitch ha infatti deciso di alzare il rating a lungo termine di Montepaschi e del suo debito senior portandolo da B- e B, con un outlook che resta stabile. “La promozione segue la ricapitalizzazione della banca tramite l’iniezione di capitale da 3,9 miliardi di euro da parte dello Stato Italiano e l’aumento di capitale da 4,3 miliardi derivante dalla conversione del debito junior e subordinato in azioni”, si legge in una nota dell’agenzia di rating. Si tratta certamente di un risultato importante e non è da escludere che anche altre agenzie come Moody’s e Standard & Poor’s possano migliorare il loro giudizio sulla banca italiana in virtù dell’avvenuto intervento del Tesoro. Nel frattempo si attendono i dati relativi al secondo trimestre dell’anno, che dovrebbero essere approvato dal consiglio di amministrazione. C’è in particolare curiosità per vedere se le perdite supereranno i 3 miliardi di euro come ipotizzavano rumors provenienti dalla Germania nei giorni scorsi.
RICAPITALIZZAZIONE PRECAUZIONALE IN PORTO
In una nota Mps ha comunicato la nuova composizione del capitale sociale, dopo che si è proceduto concretamente alla ricapitalizzazione precauzionale prevista dai due decreti pubblicati in Gazzetta ufficiale il 28 luglio scorso. C’è stato quindi l’aumento di capitale sociale pari a 4.472.909.844,6 euro previsto mediante l’emissione di 517.099.404 azioni ordinarie che risultano interamente sottoscritte per effetto della conversione in azioni ordinarie degli strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 e di classe 2. Inoltre, è stato eseguito anche l’aumento di capitale sociale a servizio della sottoscrizione di 593.869.870 azioni da parte del Mef, per un controvalore pari a 3.854.215.456,3 euro. Come spiega Il Sole 24 Ore, il Tesoro ha ora il 53,4% della banca toscana, percentuale destinata ad aumentare con il “rimborso” degli obbligazionisti subordinati che potranno convertire le loro azioni in bond senior.
MPS E LA RICHIESTA DI MODIFICA DELLE REGOLE EUROPEE
Per l’Italia c’è da sperare che dopo la soluzione delle vicende di Monte dei Paschi, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca non ci siano altre crisi bancarie. Elke Konig, a capo del meccanismo unico di risoluzione europeo (Srb), intervistata dal Financial Times ha infatti chiesto che ci sia più rigidità nelle regole sui salvataggi bancari, in quanto “dobbiamo assicurarci che non si mettano gli incentivi sbagliati nel sistema”. Non c’è però intenzione da parte della Commissione europea, secondo quanto dichiarato da un suo portavoce, di rivedere le norme in questione, anche perché, è stato spiegato, il settore ha bisogno di certezza legale. Tuttavia, come ricorda Repubblica, le parole di Konig riflettono una certa preoccupazione sorta in Germania e in altri paesi del Nord Europa dopo il salvataggio delle banche venete, dove si è riusciti di fatto a evitare il bail-in, soprattutto per le conseguenze che poteva avere per gli obbligazionisti subordinati.
Visto che comunque la direttiva Brrd da qui a fine 2018 a due “tagliandi”, per valutare eventuali modifiche, non è da escludere che posizioni più rigoriste possano prevalere. Nel caso sarà bene che il sistema italiano non si faccia trovare impreparato o che non accetti regole che poi potrebbe giudicare troppo penalizzanti, come del resto già avvenuto con il bail-in, criticato aspramente solo a posteriori, ma non al momento dell’approvazione o dell’entrata in vigore. In futuro potrebbe essere più difficile e dispendioso trovare delle modalità per “eludere” le regole.