ITERZA GUERRA MONDIALE E BORSE. I mercati ancora non credono che nella questione nordcoreana si passerà dalle parole di minaccia ai fatti, ma mostrano preoccupazione perché osservano che i due principali attori per la soluzione del caso, America e Cina, non riescono a convergere. Per inciso, questa percezione ha penalizzato più di altri la Borsa e il livello di affidabilità del debito italiano, confermando che ogni rischio di instabilità globale ha impatto negativo sull’affidabilità dell’Italia, fenomeno già visto in altri casi.
Ciò dovrebbe far riflettere Roma sull’urgenza di ridurre più incisivamente il debito e dare più solidità al modello economico interno per rendere l’Italia meno vulnerabile ai venti del mondo. Lo stesso andrebbe detto al riguardo dell’Ue. Tali venti stanno soffiando dappertutto e con più forza in Asia. Pechino ha segnalato che se Kim Jong-un attaccherà per primo l’America, per esempio la base di Guam, allora la Cina non si opporrà a un intervento militare statunitense contro la Corea del nord, ma anche che se Trump desse l’ordine di un attacco preventivo contro Pyongyang e il suo arsenale nucleare, puntando all’uccisione del dittatore nordcoreano, allora interverrebbe in difesa. Tale segnale ha temporaneamente calmato Kim Jong-un, ma ha aperto in realtà un confronto diretto tra Cina e America, facendo infuriare Washington, perché impedisce alla seconda azioni preventive per tutelare la propria sicurezza e quella degli alleati.
A parte che non è chiaro cosa farebbe Pechino nel caso di un attacco contro Seoul, tale posizione cinese sarebbe in qualche modo stabilizzante se anche garantisse il controllo del regime di Pyongyang. Ma non lo sta garantendo anche perché, in caso di pressione eccessiva, i missili nordcoreani potrebbero essere puntati contro Pechino potendola raggiungere in pochissimi minuti, quindi non abbattibili, ricordando che la capacità nucleare nordcoreana fu inizialmente creata dalla Russia sovietica e che la Russia di Putin ha interesse a esercitare un’influenza sulla Corea del Nord per avere peso nelle relazioni con Cina, Giappone e America.
La soluzione stabilizzante sarebbe abbattere il regime nordcoreano con un’azione concordata tra America e Cina. Probabilmente la recente telefonata di Xi Jinping a Trump, dove il primo ha proposto la denuclearizzazione della regione, significa che tale soluzione è allo studio. Ma la competizione tra i due per il dominio per il Pacifico è un ostacolo e il mercato è nervoso per questo, pur non scontando ancora il caso peggiore.