LE PAROLE DI PHILLIPE DONNET

Generali si prepara a diventare secondo azionista di Mps dopo lo Stato italiano. Il gruppo assicurativo ha infatti un discreto stock di bond subordinati della banca toscana che, per effetto della ricapitalizzazione precauzionale, verranno convertiti in azioni. Durante la conference call relativa ai dati del secondo trimestre dell’anno, Philippe Donnet ha spiegato che Generali cercherà di fare i propri interessi di azionista di Mps, cercando di massimizzare il valore della propria quota, ma di non vedere alcun tipo di problema derivante dal fatto che vi sia un rapporto particolare, sancito anche da un accordo di bancassicurazione, tra Rocca Salimbeni e Axa, gruppo assicurativo francese, che tra l’altro nei mesi scorsi era al centro di rumors che lo volevano impegnato proprio a mettere le mani su Generali. Patrick Cohen, amministratore delegato di Axa, il mese scorso aveva confermato l’intenzione di proseguire il proficuo rapporto con Montepaschi anche dopo la ricapitalizzazione precauzionale.



DOMANI APPROVAZIONE DEI CONTI SEMESTRALI

Secondo quanto riporta Il Messaggero, domani la Banca d’Italia dovrebbe provvedere a far pervenire, per conto del Tesoro, i 3,9 miliardi della ricapitalizzazione precauzionale di Mps. Dunque sempre domani dovrebbe tenersi il Consiglio di amministrazione di Montepaschi per l’approvazione dei conti del secondo trimestre dell’anno, inizialmente previsto per venerdì scorso. Grazie alla ricapitalizzazione, infatti, sarà possibile coprire la riduzione del patrimonio netto della banca conseguente alla svalutazione dei crediti in sofferenza che verranno ceduti. Svalutazione che di fatto verrà “certificata” proprio con l’approvazione della semestrale. Dunque sarà possibile compiere questo importante passo formale che aiuterà anche a capire in che situazione versa la banca toscana alla vigilia di quella che sarà la “gestione pubblica”.



IN VENDITA GLI ASSET IN FRANCIA

Il piano industriale di Mps approvato dalle autorità europee prevede la chiusura o la cessione delle attività estere del gruppo. E, secondo quanto riportano i media d’Oltralpe, Rocca Salimbeni avrebbe già messo sul mercato le proprie attività in Francia e in Belgio. citywire.it segnala che nell’area la banca italiana ha 18 agenzie, con 275 dipendenti. Per loro non sono previste procedure sugli esuberi come nel caso italiano. Dunque rischiano di restare senza posto di lavoro o di essere “inglobati” da un acquirente delle attività. Uno dei candidati a questa operazione sembra essere la Banque Postale, l’equivalente delle nostre Poste, che sicuramente sarebbero lieti di avere clienti e sportelli di aree importanti come Parigi la Costa Azzurra. A quanto pare Montepaschi avrebbe già individuato in Rothschild l’advisor per portare a termine l’operazione di vendita.



IL PIANO CESSIONI DI CARIGE

Dopo la messa in sicurezza di Monte dei Paschi, di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca non è mancato chi sosteneva che a finire sotto i riflettori sarebbe stata Carige. La banca ligure ha quindi annunciato di aver avviato il processo di cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza, oltre che alcuni immobili di pregio, della piattaforma di gestione degli Npl stessi, di Creditis Spa e del business merchant book. In una nota viene spiegato che il portafoglio di Npl ha un valore lordo non inferiore a 1,2 miliardi di euro e Carige sta lavorando per predisporre una virtual data room. Sembrano essere invece già stati individuati i possibili acquirenti della piattaforma di gestione degli Npl tra gli operatori specializzati del settore. Per quel che riguarda gli immobili di pregio, la banca è concentrata sulla cessione di uno con superficie lorda di circa 2.600 metri quadri situato a Milano in corso Vittorio Emanuele, oltre che di un palazzo di Roma con otto piani fuori terra e due interrati. Al momento i due immobili sono occupati da Carige stessa.

La banca ligure vuol poi cedere il 100% di Creditis, uscendo quindi dal business del credito al consumo, ma ancora non c’è il nome di acquirente. Queste operazioni, viene aggiunto nella nota, partiranno entro la fine di questa settimana, con l’obiettivo di concluderle entro la fine dell’anno, con un beneficio atteso sul patrimonio paria a 200 milioni di euro. L’amministratore delegato, Paolo Fiorentino, ha detto che l’obiettivo resta quello di creare una banca attrattiva e per questo si sta pensando a una linea distributiva per la vendita di prodotti di terzi. Inoltre, ha annunciato che ci saranno delle razionalizzazioni sulle filiali.