DECONSOLIDAMENTO NPL NON IN TEMPI BREVI

Ormai due settimane fa, il Consiglio di amministrazione di Mps ha approvato i conti al 30 giugno 2017, adeguando il valore dei crediti deteriorati in bilancio al prezzo previsto per la loro cessione, pari al 21% del valore nominale. Ciò ha determinato una rettifica di circa 4 miliardi di euro che ha portato a chiudere il semestre con una perdita superiore ai 3,2 miliardi. Dunque, come scrive Milano Finanza, contabilmente è tutto pronto per la cessione degli Npl, ma il deconsolidamento non potrà avvenire in tempi brevi, perché, ricorda il quotidiano finanziario, occorre che per la tranche senior venga rilasciata la garanzia pubblica mediante Gacs. E si prevede che i tempi per il rilascio siano entro la prima metà del 2018. Tra pochi mesi, probabilmente a novembre, invece, verrà costituito lo special purpose vehicle in cui Mps trasferirà gli Npl da cartolarizzare.



LA RICHIESTA DI PATUELLI

Complice anche la situazione di crisi di alcune banche, come Monte dei Paschi o le venete, o la paura dopo la normativa sul bail-in, non sono pochi gli italiani che hanno preso in considerazione di spostare i loro conti correnti. Anche perché non sono mancati rincari dei costi. E secondo Antonio Patuelli è ormai arrivato il momento di creare un Indicatore sintetico di costo a livello europeo. “I vigilanti dell’Eba e della Bce, invece di limitarsi alle questioni patrimoniali, inventino un meccanismo di comparabilità che riguardi tutta l’Unione bancaria”, dice il Presidente dell’Abi in un’intervista a L’Economia, il supplemento de Il Corriere della Sera. “Abbiamo la libera circolazione dei soldi, la vigilanza unica. Come possiamo avere regole nazionali sulla trasparenza dei prodotti bancari?”, aggiunge subito dopo, segnalando anche come ancora serva il decreto del Tesoro per far sì che in Italia possa partire la piattaforma informatica in grado di aiutare i cittadini a confrontare più facilmente i costi dei conti correnti.



Patuelli chiarisce anche che se è vero che alcune banche hanno motivato recenti rincari con il contributo dato ai salvataggi “di sistema”, è altrettanto vero che quella non può considerarsi l’unica ragione per l’aumento dei costi: “Per le banche italiane è cambiato tutto con i tassi negativi. E in altri Paesi, come la Germania, i tassi dei conti correnti sono negativi, in Italia no. Una volta il servizio bancario era remunerato parzialmente dalla forbice dei tassi, ora e’ chiaro che viene remunerato in modo più esplicito”. A proposito poi del fatto che Mps dovrà recuperare clienti, Patuelli ricorda che “non potrà fare dumping sui prezzi, deve attenersi alle regole europee. Lo Stato non può dopare una banca”.

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