LE PAROLE DI PIER CARLO PADOAN

Pier Carlo Padoan è stato intervistato da Il Sole 24 Ore e gli è stato chiesto, tra le altre cose, se dopo le operazioni su Mps e le banche venete vede altri focolai di crisi. Il ministro dell’Economia ha risposto che “il sistema è a una svolta anzitutto nella percezione del rischio a livello internazionale. Mesi fa il dibattito accademico e i report delle banche internazionali erano intonati a un mood esageratamente negativo, mentre ora si riconosce che sono state fatte operazioni importanti e, anche la velocità di cessione degli Npl sta aumentando con meccanismi di mercato. Aiutati, questi, da strumenti come le garanzie sulla cessione dei crediti in sofferenza, che si sono rivelati più efficaci del previsto”. Secondo Padoan, mediante un crescita più solida sarà anche più facile riportare a tassi fisiologici il livello delle sofferenze bancarie. 



INTESA AVVIA DUE DILIGENCE SU ASSET VENETE

Mentre per Mps sono arrivati i decreti sulla ricapitalizzazione precauzionale, per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca è arrivata, non senza qualche difficoltà, l’approvazione parlamentare del decreto varato dal Governo. Secondo quanto scrive Milano Finanza, Intesa Sanpaolo avrebbe già dato il via alla due diligence sugli asset acquistati dalle due banche veneteo. Sarebbe stato quindi formato un team con professionisti e consulenti per un esame puntuale delle attività. La due diligence dovrebbe concludersi a inizio ottobre e gli asset che non dovessero risultare in bonis torneranno alle vecchie banche. Il quotidiano finanziario ricorda che Ca’ de Sass potrà anche “restituire” entro tre anni i crediti ritenuti ad alto rischio, grazie a una garanzia statale fino a 4 miliardi di euro.



LA LOTTA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA

Non sembra che la commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche finite in crisi, tra cui Mps, possa presto prendere vita. Se infatti ai partiti è stato chiesto di indicare i nomi di chi dovrà farne parte, sembra che non mancheranno difficoltà nel decidere a chi assegnare la presidenza di quest’organo bicamerale, che affronterà un tema delicato a pochi mesi dalle elezioni. Il Movimento 5 Stelle vorrebbe che fosse un proprio parlamentare a guidare la commissione. Secondo quanto scrive lineapress.it, il Pd avrebbe invece individuato in Mauro Marino, Presidente della commissione Finanze del Senato, il nome giusto, che non sembrerebbe però convincere del tutto il Segretario Matteo Renzi. Sembra invece che per Forza Italia il “candidato” sia Renato Brunetta. Cui pare che i dem siano pronti a concedere la vicepresidenza in cambio della poltrona più importante.



LA SODDISFAZIONE DI MASSIMO VALENTINI

Non poteva che essere soddisfatto Massimo Valentini per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei decreti con cui viene regolamentata la ricapitalizzazione precauzionale di Monte dei Paschi. In una nota il Sindaco di Siena ha detto: “Finalmente l’incendio è spento, ora torni la fiducia ma si puniscano i colpevoli”. Il primo cittadino della città toscana ha voluto evidenziare come Monte dei Paschi, a differenza di altre banche in crisi, che verranno inglobate da altre più grandi, resterà autonomo e ha anche ricordato che le difficoltà della banca sono emerse a causa del rigore  “con cui l’Europa ha esasperato il concetto precauzionale dello scenario avverso e della ricapitalizzazione preventiva”. Valentini ha anche guardato avanti, auspicando che il nuovo board della banca, che nascerà a seguito della ricapitalizzazione, sia composto da “persone competenti e oneste, che valorizzino i dipendenti”. Ma ha anche detto che “Siena non dimentica e auspica sentenze rapide e severe e anche una Commissione parlamentare di inchiesta che risponda agli interrogativi che quella regionale non ha saputo completamente risolvere”.

Il Sindaco ha quindi auspicato che la cospicua presenza dello Stato nel capitale di Mps possa tenere a debita distanza il clientelismo, facendo anche recuperare nei senesi e nei toscani la fiducia nella banca, “anche perché quasi tutte le altre banche in regione non parlano più toscano”. “Monte dei Paschi torni ad essere interlocutore di famiglie e piccole e medie imprese ed a caratterizzarsi come banca del territorio, evitando di omogeneizzarsi ad altre banche tutte uguali, con sede a Milano e cervello fuori Italia”, ha aggiunto.