UFFICIALE LA NAZIONALIZZAZIONE

Secondo quanto scrive Il Messaggero, la nazionalizzazione di Mps è ufficialmente avvenuta. Mercoledì, infatti, sarebbe arrivato il cro del bonifico da 3,854 miliardi di euro che la Banca d’Italia, quale tesoriere del Mef, ha eseguito sul conto corrente acceso dalla banca toscana. Ancora, tuttavia, nonostante si sia riunito ieri il cda di Montepaschi, non si è provveduto ad approvare i conti del secondo trimestre dell’anno, cosa che si sarebbe dovuta fare venerdì scorso. Secondo il quotidiano romano, ciò dovrebbe con tutta probabilità avvenire la prossima settimana. Le stime dicono che Mps dovrebbe far registrare una perdita compresa tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro, a causa della svalutazione determinata dalla cessione dei crediti in sofferenza, della cui cartolarizzazione si occuperà il Fondo Atlante.



IL PESO SUI CONTI DI COOP CENTRO ITALIA

Coop Centro Italia non ha avuto un 2016 molto soddisfacente dal punto di vista contabile. La cooperativa di consumo, ricorda infatti Toscana24, portale regionale legato a Il Sole 24 Ore, ha chiuso l’anno con un risultato negativo di 55,08 milioni di euro. Certo, c’è stato un calo, pari al 3,5% rispetto all’anno precedente, delle vendite nella regione, con un calo di affari sia a Siena (-2,42%) che ad Arezzo (-5,57%). Tuttavia la cooperativa paga la svalutazione delle azioni Mps detenute, che da sole hanno generato una perdita di 46,2 milioni di euro. Nel bilancio si ricorda “il fallimento dell’operazione di aumento di capitale sociale promossa dal nuovo amministratore delegato Morelli, imposto forse da qualche banca d’affari che gioca un ruolo più importante della politica, del ministero dell’Economia, della Banca d’Italia e della Banca centrale europa”.



IL RUOLO DI AXA

Nel corso della presentazione dei dati del secondo trimestre dell’anno, Gerald Harlin ha assicurato che Axa resterà azionista di Mps, anche se ovviamente con una quota molto ridotta, per via della diluizione che subirà dalla ricapitalizzazione precauzionale. A livello approssimativo, il Cfo del gruppo francese ha spiegato che la quota di capitale posseduta dovrebbe scendere intorno all’1%. Tuttavia, avendo già investito quasi 900 milioni di euro in Montepaschi, Axa non lascia certo Rocca Salimbeni, anche perché ha in essere un contratto di bancassurance. Nell’azionariato di Mps arriverà però Generali, con una quota piuttosto importante per via della conversione dei bond subordinati in suo possesso. Tuttavia, “questo non ci pone un problema particolare”, ha detto Harlin. Non resta che aspettare per vedere se entrambe le compagnie assicurative (chiacchierate in passato per una possibile fusione) resteranno in Montepaschi.



LA NOTA DI AZIONE MPS

Anche Azione Banca Monte dei Paschi di Siena, l’associazione aderente al Conapa che raccoglie i piccoli azionisti della banca senese, ha diffuso una nota per commentare la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dei decreti relativi alla ricapitalizzazione precauzionale. E non traspare certo soddisfazione, anzi, si parla di espropriazione, da parte dello Stato, dei diritti proprietari e patrimoniali di 150.000 piccoli azionisti di Monte dei Paschi, che tra l’altro non potranno godere di alcun tipo di ristoro e che vedranno comunque il Tesoro e gli obbligazionisti subordinati avere le azioni delle banca a un prezzo più basso rispetto al loro. “I Decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale danno il via alla ricapitalizzazione della Banca, a seguito del versamento di soli 3,8 miliardi da parte del Tesoro e della conversione di 4,4 miliardi di obbligazioni subordinate. Gli oltre 6 miliardi, proprietà al 55% dei 150.000 Piccoli Azionisti, verranno sostanzialmente azzerati per consentire di svendere al Fondo Atlante sofferenze svalutate dell’80%. La proprietà degli attuali azionisti si ridurrà alla risibile percentuale fra il 3 e il 5%”, si legge nella nota.

Azione Mps ricorda anche di aver scritto a Tesoro, Banca d’Italia e Consob per chiedere degli incontri formali per illustrare la loro proposta che avrebbe potuto evitare questo risultato penalizzante per i piccoli azionisti, ma senza ricevere risposta. “Trasparenza e correttezza non sono di casa presso le nostre Istituzioni, che evidentemente non sono interessate neanche a fornire risposte negative”, è la constatazione dell’associazione.