I mercati Bitcoin sono oggetto di manipolazione? L’allarme è stato lanciato da The Cointelegraph, secondo cui un trader con fondi quasi illimitati, soprannominato “Spoofy”, starebbe truffando il mercato attraverso lo spoofing. Si tratta di un meccanismo con il quale si colloca un ordine di acquisto di grandi dimensioni o un grande ordine di vendita per lasciar credere che qualcuno stia preparando un acquisto o una vendita, sperando così di spostare il mercato. Poi ovviamente l’ordine viene annullato. Lo spoofing è illegale, ma visto che i mercati Bitcoin non sono regolamentati, è un fenomeno abbastanza comune. Il fatto inusuale è che vengano effettuati regolarmente ordini vicini ai 60 milioni di dollari e che avvenga sempre su Bitfinex. Il sospetto è che tale Spoofy abbia un controllo sul costo di Bitcoin, ma non è ancora chiaro l’impatto che sta avendo sui mercati. Nessuno sa ad esempio quanto la crescita recente di Bitcoin sia dovuta alla manipolazione del mercato di Spoofy e altri come lui. (agg. di Silvana Palazzo)



BITCOIN ALLE STELLE DOPO LA SCISSIONE

IL FUTURO È ETHEREUM: MICROSOFT E JP MORGAN CI SCOMMETTONO

Bitcoin non deve fare i conti solo con la concorrenza di Bitcoin Cash, nato dopo la scissione. Da una sua costola è nato Ethereum, sviluppato nel 2014 dal programmatore russo Vitalik Buterin. L’obiettivo è superare i limiti presentati dalla criptovaluta Bitcon, cioè la velocità degli scambi e la poli-funzionalità della piattaforma. Il mondo degli affari osserva con molta simpatia questo progetto, non a caso ha raccolto il contributo di colossi quali Microsoft, Intel e JP Morgan. Si tratta di una piattaforma peer-to-peer, basata su un software che crea una rete in cui tutti i computer connessi hanno la stessa funzione e che è considerato più efficiente di quello di Bitcoin dalla comunità dei sviluppatori. Il sistema di calcoli e il conseguente conio delle monete digitali è simile a quello di Bitcoin, ma la velocità di Ethereum è superiore: nel primo caso le soluzioni vengono trovate ogni dieci minuti, nell’altro ogni dieci secondi. Di conseguenza Ethereum è una piattaforma più valida per sostenere volumi importanti di scambi. La grande differenza tra Bitcoin ed Ethereum però consiste nella destinazione d’uso, perché la prima permette transazioni di criptovaluta digitale, l’altra permette di scambiare molto più della moneta. (agg. di Silvana Palazzo)



VALUTAZIONE RECORD

Una settimana turbolenta su fronte bitcoin. La più importante criptovaluta sul mercato finanziario ha infatti vissuto la sua prima scissione, con l’ingresso sul mercato dei nuovi Bitcoin Cash. La nuova valuta ha fatto registrare un’impennata che aveva portato i Bitcoin classici ad una valutazione oscillante tra i 2700 e i 2800 dollari. La situazione è cambiata radicalmente nel fine settimana, tanto che i Bitcoin sono arrivati a toccare la quotazione record di oltre 3200 dollari, con la capitalizzazione totale che ha sfondato il muro dei 53 miliardi di dollari. Numeri di un certo peso, ma per i Bitcoin il rialzo superiore al 10% del valore nella giornata di sabato ha portato anche ad un calo conseguente dei Bitcoin Cash, che pure sembravano aver avuto un impatto sul mercato sbalorditivo. Si tratta comunque di oscillazioni in parte preventivabili, anche se probabilmente anche gli osservatori e gli analisti più ottimisti non avrebbero immaginato una risposta così importante del Bitcoin classico, capace di guadagnare quasi 500 dollari in 12 ore.



SUPERATA LA QUOTAZIONE DI 3200 DOLLARI

Il 1 agosto ha fatto dunque il suo ingresso sul mercato il Bitcoin Cash: una scelta dovuta alla necessità di provare a dare una scossa al mercato visto quella che è stata la fase di stallo attraversata dai Bitcoin tradizionali. Ad osservare quanto accaduto, sembra che l’effetto sia stato ottenuto ma proprio a favore dei classici Bitcoin, che solo una volta nel corso della loro storia erano riusciti a superare i tremila euro di quotazione. E dire che era proprio l’instabilità a preoccupare maggiormente chi aveva investito in Bitcoin trovandosi ora di fronte al fatto compiuto della scissione. Lo spettacolare recupero fatto registrare dai Bitcoin classici ha fatto comprendere come gli investitori credano ancora nella criptovaluta, nonostante il boom nelle primissime ore dei Bitcoin Cash, che piazzati sul mercato a 500 dollari, erano schizzati rapidamente in alto fino a toccare quota 727 dollari, diventando dunque con una capitalizzazione di 12 miliardi di dollari la terza criptovaluta in assoluto.

BITCOIN CASH A 727 DOLLARI, POI IL CALO

La scissione tra Bitcoin e Bitcoin cash era stata pensata per rendere più agevoli e rapide le transazioni, superando la soluzione di compromesso che aveva portato alla costituzione di un nuovo software per gli scambi. Nulla di tutto questo è accaduto, con i Bitcoin Cash che sono stati perorati e tramutati in realtà, molto rapidamente a dire il vero, dai grandi pool asiatici. Inizialmente chi non ha fatto parte delle piattaforme che hanno rifiutato sin dall’inizio i Bitcoin Cash, si è ritrovato una grande quantità della nuova valuta, e questo ha giustificato probabilmente parte dell’enorme quantità di scambi dei possessori di Bitcoin che potevano agire su entrambe le blockchain, sia quella dei Bitcoin Cash, sia quella dei Bitcoin classici. Che sembrano per il momento aver vinto la sfida, superando una difficilissima prova per la loro stabilità e uscendone per il momento rinforzati, toccando anzi la loro quotazione record di sempre.