GLI EX DIPENDENTI SCRIVONO A PADOAN
Gli ex dipendenti di Monte dei Paschi, che sono stati oggetto di esternalizzazione passando a Fruendo, operazione che è stata qualificata in due gradi di giudizio come illegittima, ancora non sono stati reintegrati nella banca toscana. E così alcuni di questi 1.000 lavoratori hanno deciso di scrivere a Pier Carlo Padoan, visto che sarà il Tesoro ora, con la ricapitalizzazione precauzionale, a essere il principale azionista di riferimento di Mps. Nella missiva si chiede un esplicito intervento: “porre fine all’oneroso contenzioso legale oramai in atto da più di 4 anni, che i vertici della banca continuano a perseverare, nonostante le numerose sentenze che i tribunali di tutta Italia da Lecce a Siena, da Roma fino a Mantova. Continuando a sostenere inutili, gravose ed oramai ‘pubbliche’ spese legali”. Gli scriventi si chiedono se sia giusto utilizzare i soldi pubblici per ricorsi che saranno perdenti e che hanno il solo obiettivo di ritardare l’esecuzione della reintegra dei lavoratori in Monte dei Paschi.
“Si è coscienti che tutto ciò determinerà, come anticipato dai nostri legali, ulteriori gravi azioni risarcitorie nei confronti della Banca Mps? E per ripagare il tutto, chiederete ancora una volta l’aiuto dei contribuenti italiani?!”, si legge ancora nella lettera, nella quale si evidenzia come non sia tollerabile il fatto che denaro pubblico venga utilizzato per parcelle legali. “Auspichiamo pertanto un Vostro intervento al fine di individuare sin da subito una soluzione condivisa ponendo la parola fine a questa inutile battaglia legale”, è la conclusione della missiva.