AXA MPS DISDICE POLIZZA LTC
In attesa di novità sul ritorno di Mps alle contrattazioni di Piazza Affari, nelle scorse settimana Axa aveva rinnovato la volontà di restare tra gli azionisti delle banca toscana, tanto che l’accordo di bancassurance tra le due società è stato prorogato di altri dieci anni fino al 2027. Secondo quanto riporta Askanews, la compagnia assicurativa frutto di questo accordo, ovvero Axa Mps, ha deciso di disdire la polizza Long term care stipulata con l’Associazione di mutua assistenza fra il personale Mps e in scadenza il primo gennaio 2018. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa, l’Associazione sarebbe in attesa di un’eventuale nuova proposta di Axa Mps, ma avrebbe anche deciso di contattare altre compagnie assicurative. Va ricordato che oltre ad Axa, anche Generali è diventata azionista importante di Mps, in virtù della conversione in azione dei bond subordinati in suo possesso.
LO SCONTRO CON RISCOSSIONE SICILIA
Con la ricapitalizzazione precauzionale, il Tesoro è salito ben oltre il 50% del capitale di Monte dei Paschi e potrebbe anche salire ulteriormente per via dei rimborsi, tramite conversione di azioni in bond senior, degli obbligazionisti subordinati della banca toscana. Questo “controllo pubblico” sta creando situazioni non proprio “lineari”, come mette in evidenza Il Corriere della Sera parlando della vicenda di Riscossione Sicilia, la società che nell’isola si occupa della riscossione dei tributi regionali, che fino al 2006 si chiamava Montepaschi Serit. Montepaschi ha infatti deciso di sospendere lo scoperto del principale conto corrente dell’esattoria. Questo in virtù del fatto che la società non paga da diverso tempo le rate sui fidi ricevuti. Montepaschi ha chiarito che la sospensione è un atto dovuto e indipendente, avvenuto in via prudenziale per non pregiudicare le prospettive di recupero, ma Riscossione Sicilia ha già inviato una diffida a Mps, segnalando anche che nella vicenda ci sono somme che sono state riscosse per conto terzi, come Inps e Comuni. Il quotidiano milanese spiega che domani è in programma a Palermo un incontro tra le parti per cercare di dirimere la questione, ma non sfugge che si è arrivati “all’incrocio quasi paradossale di una banca in mano al Tesoro che blocca gli incassi delle tasse alla società di riscossione dell’isola”. Tuttavia viene anche ricordato che tra le due parti i rapporti non sono “sereni” da 11 anni, cioè da quando Mps ha venduto l’esattoria all’attuale Riscossione per un prezzo su cui è iniziata una battaglia legale, con la Regione che ha presentato al tribunale di Palermo una richiesta di danni per 106 milioni di euro.
I DATI SUL SISTEMA BANCARIO
Per Mps si attende il ritorno alle contrattazioni di Borsa dopo che finalmente la ricapitalizzazione precauzionale si è concretizzata. La banca toscana ha dovuto trovare una soluzione per liberarsi dei crediti deteriorati in portafoglio e sembra che in generale sul fronte delle sofferenze bancarie nel nostro Paese ci sia un miglioramento. La Banca d’Italia ha infatti fatto sapere che il loro ammontare è sceso, nel mese di luglio, a 174,6 miliardi di euro, quando a giugno si attestavano a 192 miliardi, raggiungendo il livello più basso dal 2014. La diminuzione è stata del 5,1% su base annua. Da Palazzo Koch sono arrivate anche buone notizie riguardanti l’aumento dei prestiti al settore privato (+1,5% in un anno) e dei depositi (+3,5% in un anno). Il sistema bancario italiano sembra quindi in miglioramento e si spera che ciò possa contribuire al rilancio di Montepaschi nei prossimi mesi.