I tempi duri stanno per finire per Fabrizio Corona, sempre che il ministro Padoan riesca ad inserire una sanatoria nella prossima legge di Bilancio. Si sta valutando infatti l’ipotesi di inserire una norma per favorire l’emersione dei contanti, idea che è già stata ribattezzata come “condono salva Corona”. Come riportato dall’agenzia Ansa, si sta pensando al varo di una sorta di nuova “volontary disclosure” sul denaro contante inserendo un provvedimento nella legge di Bilancio che contenga anche la rottamazione bis delle cartelle esattoriali. Visto che nei conti del governo mancano ancora all’appello ben quattro miliardi di nuove entrate sui dieci preventivati, si ritorna a parlare di contanti. La volontary disclosure, come riporta La Stampa, già prevede comunque un meccanismo per sanare i liquidi frutto di pratiche illegali, ma finora non ha avuto successo e infatti l’obiettivo di 600 milioni di euro di gettito è rimasto un sogno.



UNA LEGGE PER “PULIRE” I CONTANTI IN NERO

La sanatoria per l’emersione dei contanti non riesce ad avere successo perché troppo poco convivente. Per questo l’anno scorso i tecnici suggerirono di introdurre una flat tax del 35%, ribattezzata appunto “norma salva Corona” e accantonata sull’onda delle polemiche. Ora se ne torna a parlare, ipotizzando una nuova formulazione: oltre al pagamento di un forfait, dovrebbe prevedere l’obbligo di investirne una quota in titoli di Stato. Chissà se vedrà la luce questa ricetta per dichiarare nuovamente guerra al contante in nero nascosto tra materassi, controsofitti e cassette di sicurezza. Sarà anche interessante capire come potrebbe valutare l’Europa un’operazione del genere, che consiste nella pulizia di denaro in nero: sembra molto simile agli scudi fiscali che all’estero non vedono di buon occhio. Inoltre, non sarebbe in alcun modo garantito l’anonimato, anzi bisognerebbe assicurare trasparenza del patrimonio nascosto al Fisco.

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