Per Monte dei Paschi di Siena è ormai sempre più vicino il rientro a Piazza Affari. Come riporta citywire.it, Mps dovrebbe tornare ad essere quotato in Borsa tra fine settembre e inizio ottobre, dopo che le sue azioni furono sospese da Consob lo scorso dicembre quando fallì il progetto di salvataggio privato della banca. Il primo passo dopo la quotazione in Borsa prevede il ristoro per gli ex obbligazionisti subordinati retail, così come stabilito dagli accordi siglati insieme alla Commissione europea e alla BCE. Nel caso in cui l’adesione di chi ha comprato prodotti dell’istituto senese prima del 2015 fosse integrale, il Tesoro diventerebbe proprietario della banca al 70%, contro il 52,2% attuale. La soglia da superare, dal punto di vista dello Stato, è comunque quella del 60%, che gli permetterebbe di approvare il nuovo statuto e soprattutto rinnovare il cda, evidentemente non rappresentativo della composizione societaria attuale. (agg. di Dario D’Angelo)
GLI OBIETTIVI DI DONNET
La situazione del sistema bancario italiano è nettamente migliorata. E’ quanto ha fatto notare nei giorni scorsi il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro, ribadendo come a distanza di un anno le due ex popolari Vicenza e Veneto banca siano state salvate da Intesa e Mps dallo Stato. Mentre il lavoro sulle due venete si prospetta per nulla semplice, in merito alla Montepaschi è intervenuto di recente l’ad delle Generali, Philippe Donnet, il quale, come riporta Il Giornale, ha asserito: “Vogliamo aumentare la nostra partecipazione”. Donnet ha anche chiarito come attualmente siano molto concentrati sul loro ruolo di secondo azionista di Mps, “e giocheremo questo ruolo”, ha puntualizzato. A spiegare in che modo è stato sempre l’ad delle Generali che ha fatto intendere la richiesta del cambio dell’amministratore delegato, ad oggi poltrona occupata da Marco Morelli. Un cambio che non deve essere tradotto come mancanza di fiducia bensì come segnale al mercato. Un cambiamento che però non avverrà subito, dal momento che i titoli di Mps stanno per ripartire in Piazza Affari dopo la loro sospensione, dunque non sarebbero auspicabili nuovi scossoni. Sicuramente prima dell’approvazione del bilancio a primavera 2018. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PADOAN, “USCITA TESORO LEGATA A PROSPETTIVE BANCA”
Le prospettive industriali di Monte dei Paschi di Siena incideranno sull’eventuale uscita del Tesoro dal capitale della banca toscana. Lo ha rivelato il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, che nell’intervista rilasciata a Bloomberg Tv ha parlato anche del caso Mps. E quindi ha colto l’occasione per spiegare che si aspetta una banca in salute, oltre che molto grande. «Questo sarebbe il completamento del processo con cui il governo uscirebbe da Mps», ha dichiarato Padoan, secondo cui l’andamento di Monte dei Paschi di Siena è in linea. Il ministro ha quindi respinto i timori di un ulteriore calo del titolo quando verrà riammesso alle contrattazioni. Per il ministro Pier Carlo Padoan le azioni dovrebbero essere attraenti, perché attualmente Monte dei Paschi di Siena «è molto solida in termini di requisiti di capitale ed è stata resa più efficiente dal piano di ristrutturazione attuato dal management».
Intanto nei giorni scorsi l’agenzia di stampa internazionale Reuters ha lanciato l’allarme sul ritorno di Monte dei Paschi di Siena sotto l’ala statale: potrebbe produrre l’ennesimo salasso per i contribuenti. Un mese fa circa sono entrati in vigore i decreti sulla ricapitalizzazione precauzionale di Mps con la conversione in azioni dei bond subordinati dell’istituto. Secondo tre operatori sentiti da Reuters, sul mercato over the counter l’azione Monte dei Paschi viene quotata 4,20 euro, con bid e ask compresi tra 4,14 e 4,35. Questo valore ammonterebbe a circa la metà di quello della conversione dei bond junior, e sarebbe inferiore ai 6,49 pagati dal Tesoro. Per questo Libero Quotidiano attacca parlando di una bella fregatura per lo Stato che potrebbe toccare gli 800 milioni di euro, o addirittura superarli. «Un conto, sul bilancio della banca e quindi su quello del Tesoro principale azionista, che potrebbe salire ancora, visto che Mps è imputata nei vari procedimenti che coinvolgono gli ex manager», scrive il quotidiano.
IL RUOLO DI GENERALI
Quella di Monte dei Paschi di Siena è una situazione in divenire. Il peso di Generali, la compagnia assicurativa che detiene il maggior numero di azioni dell’istituto senese (secondo solo allo Stato italiano), si fa sentire. Come riportato dai media, la compagnia del Leone ha manifestato l’intenzione di dare un taglio netto rispetto al passato. Una volontà da comunicare soprattutto ai mercati, che accoglierebbero la volontà di rinnovarsi della banca italiana soprattutto con un turnover nelle posizioni di maggior rilievo. Ecco perché a saltare dovrebbero essere le teste dell’amministratore delegato Marco Morelli, nonché di Lucia Savarese, a capo della direzione crediti deteriorati. Scontato l’addio entro l’anno di Antonio Nucci, dall’ottobre 2016 vicedirettore generale chief commercial officer. A sostituire l’ex manager di Intesa sarà con ogni probabilità Lodovico Mazzolin, mentre i papabili sostituti di Morelli restano ancora top secret.