IN BORSA CHIUDE SOPRA I 3,95 EURO

Mps chiude la giornata in Borsa con un rialzo superiore al 3,3%, che porta il titolo sopra i 3,95 euro. Montepaschi torna intanto a essere terreno di scontro politico, questa volta a carattere locale. Simonetta Baccetti e Moreno Bellettini di “Insieme per Roccastrada” fanno notare che il Pd sembra essere dimenticato di quello che ha fatto, mentre si mobilita per evitare la chiusura delle filiali della banca toscana nella provincia di Grosseto. Baccetti, in particolare, secondo quanto riporta ilgiunco.net, evidenzia che il Governo, “con il decreto salva banche, ha erogato al Mps 5,4 miliardi di euro (provenienti dalle tasse dei cittadini) consapevole che oltre i soldi pubblici per salvare la cosiddetta ‘banca rossa’ si doveva in qualche anno ridurre il personale di circa 5.500 unità e chiudere 600 filiali periferiche. Per quale motivo il Pd e i suoi ‘batticoda’ locali non si sono mossi a suo tempo in difesa dei cittadini vincolando l’erogazione dei soldi pubblici alla tutela delle filiali periferiche Mps (dove non ci sono altre banche) come nei casi di Roccatedrighi e Caldana? La risposta è chiaramente scontata: per il Pd la priorità era salvare ad ogni costo la ‘banca rossa’”.



IN BORSA SALE DEL 5,9%

Mps in Borsa guadagna il 5,9%, portandosi sopra i 4,05 euro ad azione. Il 2017 è stato un anno importante per il settore degli Npl, ma, a quanto scrive Milano Finanza, anche il 2018 non sarà da meno. Il quotidiano milanese cita dati di BeBeez, secondo cui si sta già lavorando a transazioni per un valore superiore ai 54 miliardi di euro di valore loro. Tra di essere anche la cartolarizzazione di Npl di Montepaschi, superiore ai 26 miliardi di euro. Non è da escludere che arrivino operazioni anche nell’ambito delle piattaforme di gestione dei crediti. Alla fine dello scorso anno, oltre al passaggio di Juliet da Mps a Cerdev e Queastio, c’è stato anche quello di Credit Management dalla Banca Popolare di Bari a Cerved per una cifra vicina ai 18 milioni di euro, oltre alla piattaforma di Carige, acquistata da Credito Fondiario.



GLI SPORTELLI IN CHIUSURA IN TOSCANA

Il piano di ristrutturazione di Mps comporterà la chiusura di diversi sportelli, anche nei piccoli comuni della Toscana. I quali hanno deciso di attivarsi per evitare di restare senza una filiale. In Consiglio regionale il Partito democratico ha deciso di presentare una mozione a tutela dei diritti dei cittadini che vivono in zone montane e che rischiano di perdere servizi essenziali. Secondo quanto riporta nove.firenze.it, anche Forza Italia si è attivata in consiglio regionale. Il capogruppo Stefano Mugnai ha detto che “a ogni pianificazione territoriale la Regione non fa che lamentare lo spopolamento delle aree decentrate che genera abbandono e incuria dei territori. Però poi non è in grado di mettere in campo politiche sinergiche che in quelle aree assicurino i servizi essenziali come uffici postali o, in questo caso, sedi bancarie. E parliamo del Monte dei Paschi, non di una banca aliena al territorio”.



Gli azzurri sono anche impegnati a Punta Ala, dove dovrebbe chiudere il locale sportello di Montepaschi. ilgiunco.net riporta una nota del coordinamento di Forza Italia di Castiglione della Pescaia, in cui si esprime solidarietà “ai cittadini e turisti puntalini che ogni anno vengono a soggiornare in questo luogo incantevole della Maremma”. Nella nota si evidenza che “chi ha un conto corrente dovrà andare fuori da Punta Ala, i disagi saranno molteplici soprattutto per le persone di una certa età che hanno deciso di trascorre gli ultimi anni nella perla puntalina. Ci domandiamo se l’amministrazione comunale è al corrente di tale disagio e cosa intende fare, visto il proprio silenzio e tenuto conto dell’influenza del proprio partito politico sulla banca, almeno nel trascorso periodo”.