IN BORSA CHIUDE SOTTO I 3,9 EURO

La prima seduta del 2018 in Borsa per Mps si chiude con un ribasso dello 0,61%, che porta il titolo sotto quota 3,9 euro. Il Corriere Fiorentino ha intervistato Antonella Mansi, chiedendole anche un parere sulla Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche e sui casi Mps ed Etruria. La vicepresidente di Confindustria ha spiegato che “la Commissione serviva a far emergere cosa non ha funzionato nel nostro sistema bancario, riguardo alla sua regolamentazione e alla vigilanza. E a proporre i rimedi adeguati. Il suo ruolo non è fare processi, per quello ci sono i tribunali. Dobbiamo fare un salto di qualità: dalla caccia alle streghe al fare la chiarezza necessaria a non ripetere gli stessi errori. Confido che il testo finale della Commissione vada in questa direzione. Anche per Mps ed Etruria bisogna ricominciare a guardare avanti: dobbiamo fare in modo che tornino ad essere quei fondamentali motori di sviluppo di cui questo territorio ha bisogno”.



LE PREVISIONI ABI SULLE SOFFERENZE

Mps in Borsa cede lo 0,7%, scendendo così sotto la soglia dei 3,9 euro ad azione. Secondo l’Associazione bancaria italiana, il Pil del nostro Paese salirà nel 2018 dell’1,5%, per portarsi poi al +1,6% nel 2019.Tutto questo dovrebbe tradursi in una diminuzione delle sofferenze nette, che alla fine del 2019 dovrebbe ridursi a 42,5 miliardi di euro, con un’incidenza sugli impieghi intorno al 2%. Una previsione che sembra incoraggiante per una banca come Montepaschi che, ceduti i propri Npl, dovrà fare attenzione a non far nascere nuovi crediti in sofferenza. Secondo l’Abi, poi, dovrebbe aumentare i ricavi delle banche, con un +2,5% annuo fino alle fine del 2019. Anche questo è un dato che fa ben sperare Mps, che deve cercare di recuperare redditività nei prossimi anni per rispettare il piano di ristrutturazione che ha avuto il via libera dalle istituzioni europee.



DAVID ROSSI, ANCORA IN CERCA DELLA VERITÀ

Per Montepaschi il 2018 sarà un anno importante, nel quale si spera ci possano essere dei tangibili segnali di miglioramento della situazione della banca toscana, chiamata al rilancio dopo il periodo di crisi. Anche perché la ricapitalizzazione precauzionale ha richiesto l’intervento dello Stato, con l’utilizzo di risorse pubbliche e dunque non ci si potrà permettere di vederle andate perdute, specie in un anno elettorale. Ma al di là delle pure vicende contabili e patrimoniali di Mps, a Siena in molti sperano che il 2018 possa anche essere l’anno per fare definitiva chiarezza sul caso della morte di David Rossi. Il 2017 si è purtroppo chiuso con un brutto evento. Il fratello dell’ex responsabile della comunicazione di Montepaschi e sua madre avevano infatti appeso all’albero di Natale, posto in piazza Salimbeni, proprio davanti alla sede della banca, dei biglietti in cui chiedevano ancora una volta la “verità per David”. Biglietti che sono stati rimossi.



Ranieri Rossi non ha dubbi su chi sia stato. Sul suo profilo Facebook ha infatti scritto. “Il Mps rimuove con solerzia ogni biglietto o foto appesa (come era tradizione) all’albero di natale in piazza Salimbeni. Certo deturpano l’immagine della banca vero? Ipocriti e meschini, solo questo dimostrate di saper fare”. La Procura di Genova sta comunque portando avanti la sua inchiesta aperta dopo le parole dell’ex Sindaco di Siena Pierluigi Piccini carpite dalla trasmissione Le Iene e il mese scorso ci sono stati anche dei rilievi nel vicolo Monte Pio a seguito di una lettera anonima ricevuta dalla vedova di Rossi, in cui si parlava di spari che ci sarebbero stati, la notte della morte dell’uomo, dalla sede di Montepaschi verso l’esterno.