PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude con un rialzo dello 0,58% e sul listino principale troviamo in rosso A2A (-0,57%), Azimut (-1,11%), Banca Generali (-0,78%), Bper (-0,08%), Mediobanca (-0,76%), Telecom Italia (-0,76%), Unicredit (-0,72%) e Yoox (-0,26%). I rialzi più significativi sono quelli di Atlantia (+1,36%), Banco Bpm (+0,98%), Buzzi (+2,01%), Campari (+1,58%), Exor (+1,83%), Fca (+1,96%), Ferrari (+1,58%), Fineco (+0,6%), Intesa Sanpaolo (+1,22%), Italgas (+0,69%), Leonardo (+2,02%), Moncler (+1,12%), Pirelli (+1,82%), Recordati (+1,75%), Snam (+1,37%), Stm (+0,69%), Terna (+1,24%), Unipol (+0,67%) e UnipolSai (+1,25%). Fuori dal listino principale Creval chiude con un +23,42%, mentre Monrif cede il 4%. Il cambio euro/dollaro resta sotto quota 1,245, così come lo spread tra Btp e Bund resta sopra i 137 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:55
La Borsa italiana guadagna lo 0,5% e sul listino principale troviamo in rosso Azimut (-0,9%), Banca Generali (-0,6%), Bper (-0,2%), Ferragamo (-0,3%), Generali (-0,1%), Mediobanca (-0,4%), Saipem (-0,4%), Telecom Italia (-0,9%), Unicredit (-0,4%) e Yoox (-0,3%). I rialzi più significativi sono quelli di Atlantia (+1,4%), Banco Bpm (+0,7%), Buzzi (+1,8%), Campari (+1,2%), Fca (+2%), Ferrari (+1,2%), Intesa Sanpaolo (+0,8%), Leonardo (+2%), Moncler (+0,7%), Pirelli (+1,2%), Poste Italiane (+0,7%), Recordati (+2%), Snam (+1,6%), Terna (+1%) e UnipolSai (+1,1%). Fuori dal listino principale Creval sale del 17,6%, mentre Gimatt cede il 4%. Il cambio euro/dollaro scende sotto quota 1,245, mentre lo spread tra Btp e Bund sale sopra i 137 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:30
La Borsa italiana guadagna lo 0,1% e sul listino principale troviamo in rosso A2A (-0,2%), Azimut (-0,8%), Banco Bpm (-0,4%), Banca Generali (-0,6%), Bper (-0,7%), Ferragamo (-0,3%), Generali (-0,3%), Mediobanca (-0,4%), Stm (-0,5%), Telecom Italia (-0,3%), Tenaris (-0,1%), Ubi Banca (-0,3%), Unicredit (-0,7%), Unipol (-0,2%) e Yoox (-0,1%). I rialzi più significativi sono quelli di Atlantia (+0,6%), Buzzi (+0,7%), Campari (+0,6%), Fca (+1,3%), Leonardo (+1,2%), Moncler (+0,8%), Recordati (+0,8%), Snam (+1%) e Terna (+0,6%). Fuori dal listino principale Beghelli sale del 3,4%, mentre Energy Lab cede l’8%. Il cambio euro/dollaro si trova sopra quota 1,245, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 136 punti base.
PIAZZA AFFARI ALL’ULTIMA SEDUTA DELLA SETTIMANA
L’agenda macroeconomica di oggi regala pochi spunti soprattutto per quel che concerne l’area Euro. Di una certa rilevanza sono solo i dati che riguardano il Regno Unito e più in particolare il Pil del quarto trimestre, sia quello annuale, atteso in ribasso rispetto al periodo precedente, che trimestrale, che ci si aspetta in linea con il riferimento precedente. Molto più ricca l’agenda oltreoceano con i principali ordinativi di beni durevoli, il Pil del quarto trimestre, indice dei prezzi Pil, il dato sulla bilancia commerciale di beni che vedremo che impatto avranno sulla giornata di borsa odierna. Quella chiusasi ieri ha visto il Ftse Mib incrementare i suoi guadagni di uno 0,41% a 23.719 punti, con un massimo di giornata toccato nel primo pomeriggio di 23.818 e un minimo di 23.600 punti.
A trainare il listino milanese ci hanno pensato le banche, con i rialzi di Unicredit (+2,2%), Bper (+1,99%), Banco Bpm (+1,45%), Ubi Banca (+1,38%) e Intesa Sanpaolo (+1,3%). In luce anche Stm che ha incrementato il suo valore fino a 18,94 euro (+0,74%) dopo l’uscita dei risultati che hanno confermato come il 2017 sia stato un ottimo anno e ci si attende un 2018 altrettanto soddisfacente. Cnh Industrial ha chiuso la seduta di ieri a 12,07 euro, facendo registrare un +1,17%. Fca ha diffuso i suoi positivi risultati che l’hanno portata sull’ottovolante nella seduta di ieri, chiudendo praticamente invariata, dopo essere passata dai 19,02 euro ai 20,18, che è stato il massimo di giornata. Malgrado i dati siano stati migliori delle attese, Fca ha pagato la volatilità dovuta al grande balzo in avanti fatto da inizio anno (+30%). Telecom ha lasciato sul terreno l’1,22% dopo che Kepler Cheuvreux ne ha ridotto il target price, portandolo a 0,9 da 1,1 euro. Moncler è stata invece penalizzata da un downgrade datole da Societe Generale che da buy è passato a hold, pur aumentando il target price da 28 a 30 euro.