PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude in calo dell’1,84% e sul listino principale non troviamo alcun titolo in rialzo se non Stm (+1,98%). Riescono a contenere le perdite Enel (-0,69%), Fca (-0,68%), Recordati (-0,58%) e Telecom Italia (-0,24%). I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-3,03%), Azimut (-3,69%), Banca Mediolanum (-2,88%), Banca Generali (-2,99%), Bper (-1,88%), Brembo (-1,92%), Buzzi (-2%), Campari (-2,11%), Eni (-2,75%), Exor (-3,39%), Ferragamo (-3,38%), Ferrari (-2,23%), Fineco (-2,44%), Intesa Sanpaolo (-2,47%), Leonardo (-2,65%), Luxottica (-2,07%), Mediaset (-2,56%), Pirelli (-2,83%), Poste Italiane (-2,76%), Prysmian (-2,3%), Saipem (-3,25%), Snam (-2,25%), Tenaris (-4,22%), Terna (-2,1%), Unicredit (-1,78%), Unipol (-3,63%) e UnipolSai (-4,40%). Fuori dal listino principale Bialetti chiude con un +16,37%, mentre Astaldi cede il 19,39%. Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,155, mentre lo spread tra Btp e Bund sfiora i 306 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:40
La Borsa italiana cede l’1% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Banco Bpm (+0,3%), Enel (+1,4%), Fca (+0,1%), Italgas (+0,3%), Pirelli (+1%), Snam (+0,2%), Stm (+2,6%), Telecom Italia (+1%), Ubi Banca (+0,2%) e Unicredit (+0,3%). I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-3,6%), Banca Mediolanum (-2%), Banca Generali (-2,4%), Bper (-1,2%), Buzzi (-1,7%), Campari (-1,3%), Eni (-1,5%), Exor (-2,6%), Ferragamo (-2%), Ferrari (-1,6%), Fineco (-1,7%), Leonardo (-2%), Luxottica (-1,3%), Mediaset (-1,2%), Moncler (-1,7%), Poste Italiane (-1,3%), Prysmian (-1,2%), Saipem (-3,4%), Tenaris (-3,9%), Unipol (-2,4%) e UnipolSai (-2,8%). Fuori dal listino principale Bialetti sale del 13,7%, mentre Stefanel cede il 9,3%. Il cambio euro/dollaro sale sopra quota 1,155, mentre lo spread tra Btp e Bund si trova sopra i 304 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11:10
La Borsa italiana cede l’1,7% e sul listino principale non troviamo titoli in rialzo. Riescono a contenere le perdite Bper (-0,7%), Enel (-0,8%), Italgas (-0,1%), Stm (-0,6%), Telecom Italia (-0,4%) e Unicredit (-0,4%). I cali più pesanti sono quelli di A2A (-1,8%), Azimut (-3,3%), Banca Mediolanum (-2,2%), Banco Bpm (-2,2%), Banca Generali (-2,4%), Buzzi (-2,6%), Cnh Industrial (-2%), Eni (-2,2%), Exor (-2,7%), Fca (-2,6%), Ferrari (-2,4%), Fineco (-2,6%), Leonardo (-2,7%), Luxottica (-2%), Moncler (-2,6%), Pirelli (-2,4%), Poste Italiane (-1,7%), Prysmian (-2%), Saipem (-4,4%), Tenaris (-3,9%), Unipol (-2,4%) e UnipolSai (-2,2%). Fuori dal listino principale Acotel sale del 2,9%, mentre Carige cede l’8,2%. Il cambio euro/dollaro sale verso quota 1,155, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 310 punti base.
PIAZZA AFFARI CERCA IL RIMBALZO
Giornata ricca di spunti macroeconomici quella odierna sia per quanto riguarda l’Eurozona che gli Stati Uniti. In mattinata si attendono dalla Francia l’indice armonizzato e non dei prezzi al consumo, gli stessi indici sono attesi anche in Spagna, oltre all’indice dei prezzi di produzione. In tarda mattinata notizie interessanti arrivano dall’Italia con l’attesa per le aste dei Btp con scadenza a 3, 7 e 30 anni, in un periodo per lo spread molto particolare come questo. Anche negli Stati Uniti è attesa l’uscita per l’indice dei prezzi al consumo, quella sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, le scorte di petrolio greggio e il bilancio del budget federale. È tornata in profondo rosso la Borsa Italiana, dopo il tonfo di lunedì e la contenuta ripresa di martedì: dopo due tentativi di rialzare la testa a metà mattina e dopo l’ora di pranzo, con massimo di giornata fatto segnare a 20.137 punti, l’indice italiano ha preso la strada del segno meno per chiudere, toccando al tempo stesso il minimo, a 19.719 punti.
È stata contrastata la giornata per le banche, con gli investitori che rimangono alla finestra in attesa che venga approvata la Legge di bilancio. Alle perdite contenute di Ubi Banca (-1,01%) e Mediobanca (-0,83%), hanno risposto i segni + di Bper +2,18% e Intesa Sanpaolo +0,53%. Molto negativo è stato invece l’andamento dei titoli legati al lusso, dopo un report negativo da parte di Morgan Stanley: Moncler ha accusato una perdita del 10,8%, Ferrari, che seppure in un settore diverso è comunque equiparata a una luxury company, dell’8,1%, Ferragamo del 4,24% e Luxottica del 3,76%. In scia al settore tecnologico ha perso molto terreno Stmicroelectronics con un -5,7%, con un listino tirato giù anche dalla brutta giornata che hanno vissuto Fca (-5,55%), Brembo (-5,86%) e Pirelli (-5,98%). Lo spread sceso sotto i 300 punti base.