Per Alitalia resta ancora aperta la pista EasyJet: la compagnia inglese lo ha confermato all’Ansa. EasyJet «continua ad essere interessata ad una Alitalia ristrutturata, come parte di un consorzio». In merito alle dichiarazioni del governo, che la scorsa settimana ha spiegato che intende rientrare nell’azionariato della compagnia con una quota di minoranza, EasyJet ha precisato che «le discussioni sono in corso, tuttavia non è a conoscenza di quali decisioni il Governo potrà eventualmente prendere sulla procedura di vendita». Intanto sono stati convocati per venerdì 19 ottobre alle 10 al Ministero del Lavoro i sindacati di Alitalia: verrà esaminata la proroga della cassa integrazione straordinaria che scade il 31 ottobre. La convocazione è stata inviata a Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporto aereo e le sigle di categoria Anpac e Anpav. Nella procedura di rinnovo della cigs, l’azienda chiede la proroga della cassa fino al 23 marzo 2019 per un numero di 1.570 dipendenti.



ALITALIA, SULLO SFONDO LO SCONTRO TRA DI MAIO E TRIA

EasyJet ha ribadito la sua posizione su Alitalia. Il mese scorso, in un’intervista, il ceo Johan Lundgren aveva dichiarato che la compagnia era ancora interessata ad Alitalia e in contatto con il governo italiano. EasyJet è una delle tre compagnie, insieme a Lufthansa e Wizz Air, che ha presentato un’offerta per Alitalia nell’ambito della procedura di vendita che scade il 31 ottobre prossimo. Per quanto riguarda il fronte tedesco, un portavoce di Lufthansa il 4 ottobre scorso aveva ribadito che Alitalia, nello stato attuale, non interessa alla compagnia ma di avere, tuttavia, ancora «idee per un’Alitalia strutturata in modo nuovo». Ma il futuro di Alitalia non passa solo dalle valutazioni tecniche delle offerte di acquisto in campo, bensì anche dall’esito dello scontro politico che si starebbe giocando all’interno del governo. Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio spinge per la nazionalizzazione dell’ex compagnia di bandiera, o per un intervento dello Stato nel futuro assetto societario, mentre il ministro dell’Economia Giovanni Tria difende l’autonomia del Mef nel caso di un impegnio economico in Alitalia.

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