Per Target2 si intende il sistema dei pagamenti interbancario di tutta l’Unione europea attinente ai bonifici transfrontalieri. In altre parole esprime le posizioni di credito e debito di un Paese, nei confronti della Ue, ove le Banche centrali nazionali possono avere, nei confronti della Bce un credito e/o un debito come conseguenza delle transazioni attuate all’interno dell’Eurozona. Eccoci a noi: la Banca d’Italia risulta essere la prima debitrice nel sistema Target2 con 442 miliardi di euro, per contro la Bundesbank è il primo creditore con 923 miliardi: il risultato per la Germania è che ne indica, se ce ne fosse ancora bisogno, la propria forza esportatrice.



Il mio giudizio personale è che il risultato dei saldi del Target2 rappresenta non grandezze astratte, ma nella realtà economica-finanziaria di un certo momento indica veri e propri rapporti di debito-credito. Il sistema Target2 dal punto di vista giuridico si articola in singole componenti nazionali; ciascuna banca centrale nazionale opera secondo il principio del “decentramento”, mantenendo rapporti amministrativi e operativi con i partecipanti alla piattaforma operanti nel Paese. Alla componente italiana (Target2-Banca d’Italia) partecipano, direttamente o indirettamente, circa 200 tra banche e sistemi ancillari connessi; le relazioni, operative e contrattuali, con tali operatori sono tenute da uno specifico team della Banca d’Italia.



Il sistema si avvale appunto di una piattaforma unica condivisa (Single Shared Platform-Ssp) sviluppata dalla Banca d’Italia in collaborazione con Deutsche Bundesbank e Banque de France (le cosiddette 3CB) e garantisce la disponibilità di servizi di pagamento in euro in un’area geografica più ampia dell’area stessa. I livelli di servizio attesi e le relazioni legali tra l’Eurosistema e le 3CE, in virtù del loro ruolo di service provider della piattaforma, sono sanciti contrattualmente. La Banca d’Italia si occupa sia della gestione operativa della piattaforma che del supporto e dell’assistenza alla comunità finanziaria nazionale.



Come visto, quindi, il sistema Target2 serve di fatto a riequilibrare gli squilibri insiti nella bilancia dei pagamenti dei diversi paesi aderenti: con l’adozione della moneta unica e la fissazione dei cambi non si permette più di ricorrere alle riserve di valuta estera per compensare l’eventuale deficit di liquidità delle banche centrali, con una compensazione per gli scambi internazionali attraverso l’attivazione dei prestiti delle Banche centrali presso la Bce. Tutto questo meccanismo implica, di fatto, l’impiego di misure di rigore di bilancio nei confronti dei paesi con deficit, ciò consentendo un rientro dai passivi finanziari da parte del settore privato, abbattendo così le importazioni e favorendo di conseguenza un riequilibrio nel sistema dei pagamenti.

Se si analizza l’importo dei valori trattati, il Target2 è in assoluto uno dei più grandi sistemi di pagamento al mondo. Oggi sono 25 le Banche centrali dell’Unione europea aderenti, ognuna con il proprio parco utenti, che partecipano al Target2. Questa immensa mole di denaro può portare il Target2 a una più forte unione politica nell’Eurozona. I due più grandi debitori in tale sistema sono l’Italia e la Spagna nei confronti della Germania. L’unica alternativa per ridurre tali posizioni sarà quando la Germania rileverà i beni nazionali italiani e spagnoli per 900 miliardi e, attenzione, non ci sono alternative! Di fatto quando ciò accadrà, e prima o poi accadrà, la politica fiscale verrà trasferita a Bruxelles e quella creditizia a Francoforte.