PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA

La Borsa italiana chiude in calo dell’1,89% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente Ferragamo (+0,94%), Italgas (+0,91%), Luxottica (+0,23%), Moncler (+0,19%), Recordati (+1,54%) e Telecom Italia (+0,74%). I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-2,53%), Banca Mediolanum (-2,58%), Banco Bpm (-5,7%), Banca Generali (-2,52%), Bper (-2,16%), Buzzi (-6,43%), Cnh Industrial (-2,42%), Eni (-1,87%), Ferrari (-2,01%), Fineco (-4,67%),  Intesa Sanpaolo (-3,3%), Leonardo (-2,19%), Mediaset (-4,08%), Poste Italiane (-2,8%), Prysmian (-3,1%), Saipem (-4,32%), Stm (-4,98%), Ubi Banca (-3,36%) e Unicredit (-3,4%). Fuori dal listino principale Notorious Pictures chiude con un +8,18%, mentre Nova Re cede il 9,17%. Il cambio euro/dollaro supera quota 1,15, mentre lo spread tra Btp e Bund sale sopra i 325 punti base.



PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:45

La Borsa italiana cede lo 0,4% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+0,52%), Atlantia (+0,91%), Exor (+0,12%), Ferragamo (+0,7%), Generali (+0,32%), Italgas (+0,98%), Luxottica (+1,13%), Mediobanca (+0,75%), Moncler (+1,51%), Recordati (+1,58%), Telecom Italia (+2,31%), Unipol (+0,82%) e UnipolSai (+0,11%). I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-1,12%), Banca Mediolanum (-1,29%), Banco Bpm (-1,86%), Banca Generali (-1,43%), Brembo (-0,96%), Buzzi (-5,01%), Cnh Industrial (-0,75%), Eni (-0,85%), Ferrari (-1,57%), Fineco (-2,48%), Mediaset (-2,85%), Poste Italiane (-0,76%), Prysmian (-2,07%), Saipem (-2,75%), Stm (-3,55%), Ubi Banca (-0,77%) e Unicredit (-1%). Fuori dal listino principale It Way sale del 9,8%, mentre Nova Re cede il 5,8%. Il cambio euro/dollaro si attesta a quota 1,15, mentre lo spread tra Btp e Bund supera i 311 punti base.



PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:55

La Borsa italiana guadagna lo 0,2% e sul listino principale troviamo in rosso Azimut (-0,6%), Banca Mediolanum (-0,5%), Banco Bpm (-1,6%), Banca Generali (-0,1%), Bper (-0,1%), Buzzi (-5,5%), Fineco (-1,2%), Intesa Sanpaolo (-0,7%), Pirelli (-0,1%), Stm (-2,5%), Ubi Banca (-0,9%) e Unicredit (-0,6%). I rialzi più significativi sono quelli di A2A (+1,1%), Atlantia (+1%), Cnh Industrial (+0,6%), Exor (+1%), Fca (+1%), Ferragamo (+2,9%), Ferrari (+0,7%), Generali (+0,9%), Italgas (+1,4%), Luxottica (+1,5%), Mediobanca (+0,9%), Moncler (+2,1%), Poste Italiane (+0,9%), Recordati (+1,8%), Snam (+0,7%), Telecom Italia (+2,5%), Tenaris (+0,7%) e Terna (+0,9%). Fuori dal listino principale Stefanel sale del 6,5%, mentre Cementir cede il 4,3%. Il cambio euro/dollaro si trova sopra quota 1,15, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 307 punti base.



PIAZZA AFFARI CERCA IL RIMBALZO

È soprattutto dalla Gran Bretagna e dalla Spagna che arrivano oggi i dati con una certa rilevanza a livello macroeconomico. Oltre Manica in particolar modo si attendono il dato sulle vendite al dettaglio, sia su base mensile che annuale e mentre le prime sono attese dagli analisti in ribasso, le seconde si prospettano in ascesa rispetto allo stesso periodo di un anno fa. In Spagna sono attese le aste delle obbligazioni a 10, 5 e 3 anni, a 3 e 5 anni anche in Francia, mentre in Germania si attende l’uscita dell’indice dei prezzi all’ingrosso mensile e annuale. Il clou della giornata in zona Euro è per il summit che coinvolgerà tutti i leader dell’Unione europea. Anche negli Stati Uniti non mancano dati importanti in uscita nel pomeriggio, come le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, indice di produzione della Fed di Filadelfia e i discorsi di diversi membri del Fomc. Dopo la giornata positiva di martedì, Piazza Affari e in generale tutti i principali indici europei, sono tornati in rosso ieri. Dopo un avvio incoraggiante in scia alla chiusura di Wall Street, con il massimo toccato a 19.912 punti proprio in apertura, il Ftse Mib è passato in territorio negativo fino a toccare il minimo a 19.392 punti e chiudere la seduta non troppo lontano a 19.454 punti, facendo registrare un -1,33%.

A Piazza Affari sono stati colpiti dalle vendite tutte le società che girano intorno alla famiglia Agnelli, con Fca la peggiore a -4,2%, seguita da Exor, -3,6%, e Ferrari a -3,3%. I cali di Fiat sono dovuti al dato sulle immatricolazioni che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono scivolati del 31,5%, dato peggiore rispetto a quello del mercato, anche se Jeep ha fatto invece registrare un balzo di vendite del 66,8%. Anche Cnh Industrial ha subito un pesante calo (-4,1%), a causa del taglio di rating da buy a neutral che ha emesso Bank of America Merrill Lynch, stessa sorte che è toccata a Pirelli (-3,22%), a cui Goldman Sachs ha abbassato il target price da 8,1 a 7,2 euro. Buone notizie invece per Stmicroelectronics che in scia al mercato dei semiconduttori americano e grazie ai buoni dati, con profitti sopra le aspettative e un 2019 che si anticipa positivo, ha chiuso in controtendenza rispetto al Ftse Mib con un +0,81%. Il miglior titolo del listino principale è stato però Campari che ha chiuso con un +1,61%, mentre è stato contrastato l’andamento delle banche con segni più, anche se piuttosto contenuti, per Unicredit, Ubi Banca e Bper e segni meno, più consistenti, per Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e la peggiore Mediobanca con -1,15%. È salito lo spread tra Btp e Bund ora a 308 punti base.