CONTI CORRENTI BANCHE, STANGATA DA GENNAIO

Si prevede un aumento dei costi per i conti correnti delle banche, a partire dal prossimo gennaio, che potrebbe trasformarsi in una vera e propria stangata. Difficile pensare che i costi possano aumentare, come si legge su alcuni siti, del 60% per i versamenti di assegni e contanti allo sportello e persino del 48% al momento di prelevare. Anche se non è da escludere che tali commissioni più costose siano relegate ai servizi offerto direttamente allo sportello fisico, anche per continuare a incentivare l’utilizzo dei servizi automatizzati con i bancomat. Non sarebbe comunque per aumentare la confidenza dei clienti con questi mezzi che si avrebbero gli aumenti dei suddetti costi. Di fatto le banche cercherebbero, infatti, di recuperare quanto rischiano di perdere, a partire dall’anno prossimo, per colpa della manovra 2019.



I MAGGIORI COSTI DALLA MANOVRA

Come ricorda Il Giornale, infatti, le banche potrebbero dover subire un aumento dei costi pari circa a 3 miliardi di euro, in virtù di una diminuzione delle deduzioni fiscali riguardanti Ires, Irap e svalutazione dei crediti. Non è un caso che nelle ultime settimane, a parte gli effetti dello spread, i titoli delle banche italiane in Borsa siano scesi. Dunque c’è chi è pronto a scommettere che i maggiori costi per le banche verranno in qualche modo scaricati anche sui correntisti. Non resta che vedere cosa ci sarà effettivamente nel testo della Legge di bilancio. Non solo perché in settimana Tria è stato ospite dell’esecutivo dell’Abi, che potrebbe quindi aver fatto presente al ministro dell’Economia quali conseguenze ci potrebbero essere, ma anche perché nell’iter di approvazione parlamentare ci potrebbero essere delle modifiche al testo.

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