PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA
La Borsa italiana chiude in calo dello 0,86% e sul listino principale troviamo in rialzo Brembo (+0,79%), Fca (+1,27%), Intesa Sanpaolo (+0,03%), Leonardo (+0,68%), Luxottica (+3%), Mediaset (+2,96%), Mediobanca (+0,23%), Poste Italiane (+0,22%), Telecom Italia (+0,32%), Terna (+0,75%) e UnipolSai (+0,48%). I ribassi più ampi sono quelli di Banco Bpm (-1,89%), Banca Generali (-3,62%), Bper (-2,16%), Buzzi (-1,43%), Campari (-3,45%), Cnh Industrial (-3,5%), Eni (-1,49%), Ferragamo (-1,96%), Ferrari (-2,28%), Fineco (-1,12%), Generali (-1,29%), Moncler (-4,1%), Pirelli (-0,78%), Prysmian (-3,27%), Recordati (-0,97%), Saipem (-4,95%), Stm (-3,39%) e Tenaris (-3,94%). Fuori dal listino principale Banca Intermobiliare chiude con un +4,53%, mentre Astaldi cede il 9,26%. Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,145, mentre lo spread tra Btp e Bund sfiora i 315 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:45
La Borsa italiana cede lo 0,8% e sul listino principale troviamo in rialzo A2A (+0,7%), Atlantia (+1,1%), Intesa Sanpaolo (+0,1%), Italgas (+0,3%), Leonardo (+0,1%), Luxottica (+2,4%), Mediaset (+3,1%), Mediobanca (+0,5%), Pirelli (+0,3%), Poste Italiane (+0,2%), Snam (+0,3%) e UnipolSai (+0,4%). Terna, invece, si trova in parità. I ribassi più ampi sono quelli di Banco Bpm (-1,9%), Banca Generali (-3,6%), Bper (-3%), Campari (-2,5%), Cnh Industrial (-3%), Eni (-1,4%), Ferragamo (-3,3%), Ferrari (-2,1%), Fineco (-1,7%), Moncler (-3,6%), Prysmian (-2,9%), Saipem (-3,5%), Stm (-4,3%) e Tenaris (-2,9%). Fuori dal listino principale Cementir sale del 5,3%, mentre Lucisano Media Group cede il 10,5%. Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,145, mentre lo spread tra Btp e Bund sale a 312 punti base.
PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:35
La Borsa italiana cede lo 0,7% e sul listino principale troviamo in rialzo solamente A2A (+0,5%), Fca (+0,1%), Intesa Sanpaolo (+0,8%), Italgas (+0,4%), Luxottica (+1,7%), Mediaset (+0,6%) e UnipolSai (+0,4%). I ribassi più ampi sono quelli di Azimut (-1,4%), Banco Bpm (-1,6%), Banca Generali (-1,8%), Bper (-0,6%), Brembo (-1,8%), Buzzi (-1,6%), Campari (-0,9%), Cnh Industrial (-1,6%), Eni (-0,9%), Exor (-0,7%), Ferragamo (-2,9%), Ferrari (-1,5%), Fineco (-3,1%), Generali (-1%), Leonardo (-2%), Mediobanca (-0,7%), Moncler (-4%), Pirelli (-1,7%), Prysmian (-1,8%), Recordati (-1%), Saipem (-2,7%), Stm (-4,8%) e Ubi Banca (-1,2%). Fuori dal listino principale Piovan sale del 4,3%, mentre Sogefi cede il 7,1%. Il cambio euro/dollaro si trova sopra quota 1,145, mentre lo spread tra Btp e Bund scende a 300 punti base.
PIAZZA AFFARI INSEGUE I 19.000 PUNTI
Dalla Germania oggi arrivano dati macroeconomici interessanti, a partire dall’indice dei prezzi di produzione sia su base mensile che annuale, con il primo atteso invariato e il secondo in calo. La giornata prosegue con il saldo della bilancia commerciale spagnola e la tendenza degli ordini industriali, anch’essi attesi invariati, in Gran Bretagna e si chiude, almeno per quanto riguarda l’Europa, con la fiducia dei consumatori dell’Eurozona, che nel mese di ottobre dovrebbe passare a -3 punti dai -2.9 del riferimento precedente. Non mancano dati provenienti dall’altra parte dell’Oceano, con l’indice manifatturiero della Fed, le consegne del settore manifatturiero e l’indice dei servizi tutti di Richmond. Ieri Piazza Affari è stata in territorio positivo fino a metà pomeriggio, toccando il massimo di giornata subito dopo l’apertura a 19.467 punti, quando ha poi invertito la rotta fino ad arrivare al minimo di 18.927 punti, chiudendo le contrattazioni con un -0,6%, a 18.966 punti, sui minimi da marzo 2017.
A tirare giù la borsa italiana ci hanno pensato le banche. La peggiore è stata Bper che ha accusato un calo del 3,65%, Banco Bpm ha perso il 3,12%, Ubi Banca il 2,18%, Unicredit l’1,93%, e Mediobanca l’1,8%. Solo Intesa Sanpaolo è riuscita a limitare i danni sotto il punto percentuale, con una performance di -0,84%. La mattinata positiva invece era stata sostenuta dagli ottimi risultati di Fca, che ha comunque chiuso in positivo a +2,98%, dopo la cessione di Magneti Marelli per oltre 6 miliardi di euro, e di Ferragamo (+7,44%) titolo sul quale è tornato l’appeal da parte del settore con voci di possibili cessioni, dopo la scomparsa di Wanda Ferragamo, moglie del fondatore del marchio, e presidente onorario. Sono scesi i petroliferi in scia al calo del greggio, Eni -1,4% e Tenaris -2,25%, giù anche Saipem, -2,2%. In apertura di seduta lo spread era tornato ben al di sotto dei 300 punti base con un importante recupero fino a 287, ma con le tensioni ancora presenti sull’asse Roma-Bruxelles è poi risalito per chiudere a 303 punti base.