Chi ha comprato i diritti inoptati relativi all’aumento di capitale di Rcs? Ora si sa: si tratta del fondo inglese Momentum, che ha sede a Londra. L’operazione è stata compiuta grazie a quattro differenti broker, che hanno quindi conferito circa 15 milioni di diritti, equivalenti a circa 45 milioni di azioni e all’11% del capitale post-aumento, a Momentum Global Investment Management (questo il nome completo dell’hedge fund londinese, che ha sede a Gracechurch Street, ovviamente nella City). La società fa capo a Momentum Group, che ha sede in Sudafrica, e ha iniziato la sua attività nel Regno Unito nel 1998. Il motto dell’amministratore delegato, Ferdi van Heerden, è: “Noi crediamo che un business duraturo sia basato sulle relazioni”.



Detto questo, cosa può farsene un fondo inglese di opzioni per l’aumento di capitale di una società editoriale italiana? Le ipotesi sono tre. La prima è che Momentum abbia messo in atto una strategia speculativa. In poche parole, avendo visto che la scorsa settimana si è accesa una bagarre tra alcuni volti noti del mondo finanziario italiano, il fondo avrebbe deciso di accaparrarsi i diritti per poi venderli al miglior offerente tra le parti in lotta, ovviamente a un prezzo sufficiente a garantirsi lauti ritorni.



La seconda ipotesi è che Momentum sia coinvolta in un’operazione di portage. Abbia cioè acquistato, a seguito di uno specifico accordo, quei diritti per conto di un terzo, cui si impegna a cederli in un determinato momento. Se così fosse, allora sarebbe interessante scoprire chi è questo terzo: Diego Della Valle? Fiat? Rupert Murdoch? Andrea Bonomi? Le smentite delle ore immediatamente successive all’asta fanno pensare di no.

Terza ipotesi: dato che sono state acquistate opzioni (che di per sé non corrispondono alla sottoscrizione di azioni), esse non verrebbero esercitate. Di fatto, si tratterebbe di un modo per “ritirare” dal mercato il pacchetto dell’11% di azioni, così che nessuno le possa acquisire. Chiaramente, anche in questo caso Momentum avrebbe agito per conto terzi. Difficile infatti che un fondo inglese compri delle opzioni di una società italiana per poi non utilizzarle (rimettendoci quindi i soldi dell’operazione).



Non resta che aspettare per avere la soluzione definitiva a questo giallo riguardante Rcs.