PIAZZA AFFARI, LA CHIUSURA

La Borsa chiude in calo dello 0,59% e sul listino principale troviamo in rialzo Banca Mediolaum (+0,26%), Banco Bpm (+0,82%), Bper (+0,62%), Buzzi (+0,43%), Generali (+0,82%), Intesa Sanpaolo (+2,15%), Poste Italiane (+0,09%), Telecom Italia (+2,12%), Unicredit (+0,64%), Unipol (+1,88%) e UnipolSai (+1,84%). Banca Generali, invece, termina la seduta in parità. I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-2,6%), Atlantia (-0,63%), Azimut (-0,6%), Brembo (-3,39%), Campari (-2,43%), Enel (-1,35%), Eni (-0,6%), Exor (-1,16%), Fca (-0,82%), Ferragamo (-1,32%), Ferrari (-2,19%), Fineco (-0,92%), Italgas (-2,36%), Leonardo (-1,43%), Luxottica (-2,02%), Mediaset (-1,2%), Moncler (-5,61%), Pirelli (-3,32%), Prysmian (-2,7%), Recordati (-1,04%), Saipem (-0,91%), Snam (-2,15%), Stm (-2,62%) e Terna (-1,47%). Fuori dal listino principale Astaldi chiude con un+ 29,59%, mentre Eurotech cede l’8,36%. Il cambio euro/dollaro resta sopra quota 1,15, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 278 punti base.



PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15:40

La Borsa italiana cede lo 0,2% e sul listino principale troviamo in rialzo Azimut (+0,1%), Banca Mediolaum (+1%), Banco Bpm (+0,7%), Banca Generali (+0,4%), Bper (+1%), Buzzi (+0,3%), Cnh Industrial (+0,1%), Generali (+0,9%), Intesa Sanpaolo (+2,4%), Leonardo (+0,9%), Mediobanca (+0,5%), Poste Italiane (+0,8%), Telecom Italia (+1,9%), Tenaris (+0,1%), Unicredit (+1%), Unipol (+1,3%) e UnipolSai (+0,4%). I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-2,4%), Atlantia (-1,2%), Brembo (-1,7%), Campari (-2%), Enel (-0,7%), Ferragamo (-1,3%), Ferrari (-1%), Italgas (-2,5%), Luxottica (-1,3%), Mediaset (-1%), Moncler (-4,2%), Pirelli (-3%), Prysmian (-2%), Recordati (-1%), Snam (-1,5%), Stm (-1,9%) e Terna (-1,7%). Fuori dal listino principale Astaldi sale del 21,8%, mentre Agatos cede il 4,5%. Il cambio euro/dollaro sale sopra quota 1,15, mentre lo spread tra Btp e Bund resta sotto i 281 punti base.



PIAZZA AFFARI, AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10:45

La Borsa italiana cede lo 0,4% e sul listino principale troviamo in rialzo Banca Mediolaum (+0,3%), Banco Bpm (+1,5%), Bper (+0,8%), Fineco (+0,2%), Generali (+0,7%), Intesa Sanpaolo (+1,2%), Leonardo (0,8%), Mediobanca (+0,2%), Poste Italiane (+0,3%), Telecom Italia (+0,4%), Ubi Banca (+0,7%), Unicredit (+0,5%), Unipol (+1%) e UnipolSai (+0,1%). I ribassi più ampi sono quelli di A2A (-2,2%), Atlantia (-1,4%), Brembo (-1,2%), Campari (-1,3%), Cnh Industrial (-0,6%), Enel (-1,3%), Ferragamo (-0,9%), Ferrari (-1,3%), Italgas (-1,2%), Luxottica (-0,7%), Mediaset (-1,3%), Moncler (-2,6%), Pirelli (-4,7%), Prysmian (-1,6%), Recordati (-1,4%), Saipem (-0,9%), Snam (-1,1%), Stm (-1,3%) e Terna (-0,9%). Fuori dal listino principale Astaldi sale del 10,3%, mentre Agatos cede il 6,7%. Il cambio euro/dollaro si trova sotto quota 1,15, mentre lo spread tra Btp e Bund scende sotto i 281 punti base.



PIAZZA AFFARI SI RIAVVICINA AI 21.000 PUNTI

La giornata macroeconomica odierna, dal punto di vista europeo, non ha molto da offrire. Da segnalare solo alle 10:40 un’asta di titoli di Stato spagnoli con scadenza a dieci anni: in precedenza i rendimenti erano intorno all’1,5%. Alle 14:30 arriveranno le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti: il consensus prevede un dato di 211 mila unità, in lieve calo rispetto alla settimana precedente. Alle 16:00 gli ordinativi alle fabbriche Usa per il mese di agosto: è prevista una netta crescita di due punti percentuali, in miglioramento rispetto al calo dello 0,8% del mese di luglio.

Ieri Piazza Affari ha chiuso con un progresso dello 0,84% a quota 20.736 punti. Tutta la seduta è stata piuttosto volatile con l’indice che è stato in negativo, ma che al tempo stesso era arrivato a guadagnare quasi l’1,5% per poi comunque chiudere in rialzo. Molto bene le utility con A2A ed Enel che hanno guadagnato quasi il 2,6%. Quest’ultima ha anche annunciato come il mercato in Russia rimanga centrale e strategico. Rimbalzo anche per i bancari: Banco Bpm è stata la migliore con un rialzo di oltre due punti percentuali mentre Intesa e Unicredit hanno mostrato aumenti più contenuti rispettivamente dello 0,5% e dello 0,7%. Lo spread fra Btp e Bund ha fatto registrare un calo, chiudendo a 284 punti base. In ribasso anche il rendimento del Btp decennale che si è portato al 3,31%.