CONTI CORRENTI, I CONTROLLI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

Sui conti correnti l’Agenzia delle Entrate sta svolgendo dei controlli sui movimenti. Secondo quanto riportato da Italia Oggi, infatti, le direzioni provinciali stanno ricorrendo sempre più a questo strumento, in quanto spetta poi al contribuente provare che le operazioni compiute derivano da redditi dichiarati o che non devono essere legittimamente tassati. Un compito non semplice quando si chiedono ragioni di operazioni compiute anche ad anni di distanza. A finire nel mirino dell’Agenzia delle Entrate sono in particolare i prelievi superiori ai 1.000 euro al giorno e ai 5.000 al mese. Avviati i controlli, il contribuente viene anche avvisato e invitato a presentarsi a un appuntamento con un funzionario dove fornire le documentazioni atte a spiegare il proprio corretto operato. L’obiettivo è quello di individuare redditi imponibili su cui non sanno state versate le tasse.



I TEMPI PER RISPONDERE ALL’AVVISO

Poiché l’evasione è più alta nel nostro Paese sull’Iva, a essere maggiormente interessati da questi controlli potrebbero essere i titolari di partita Iva. Tuttavia non è detto che anche altri cittadini vengano sottoposti a controlli relativi alle operazioni sul proprio conto corrente. Solitamente l’Agenzia delle Entrate fornisce un tempo di 15 giorni per presentare le proprie ragioni sulle operazioni contestate, ma è anche possibile che vengano concesse delle dilazioni quando occorre presentare alcuni documenti che non possono essere nell’immediata disponibilità del contribuente, come per esempio la copia di un assegno. Nel caso si riceva un avviso dall’Agenzia delle Entrate è in ogni caso consigliato rivolgersi a un commercialista o un Caf per essere assistiti.



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