Una vittoria al 100% made in Usa e dal sapore “ottimistico”: il perché lo spiega lo stesso Paul Romer che qualche minuto dopo l’annuncio del Nobel conquistato, ritwitta un post del suo blog datato 2016 dove spiegava la base della sua teoria endogena. «L’intuizione ci dice che ci sono due tipi di ottimismo molto diversi: l’ottimismo compiacente è la sensazione di un bambino in attesa di regali; l’ottimismo condizionale è invece quello di un bambino che sta pensando di costruire una casa sull’albero. Se trovo un po’ di legna e persuado altri bambini a lavorare, insieme possiamo costruire qualcosa di veramente bello», scriveva l’economista statunitense. Nordhaus, da parte sua, nelle ricerche sul clima ha sempre spiegato come negli ultimi anni «L’umanità sta giocano a dadi con l’ambiente e immette nell’atmosfera gas e prodotti chimici che attaccano l’ozono, causando cambiamenti su larga scala dell’uso dei terreni con le deforestazioni ed eliminando l’habitat naturale di molte specie. Inoltre crea nuove specie transgeniche in laboratorio e accumula armi nucleari sufficienti per distruggere l’intera civiltà». 



NORDHAUS E ROMER VINCONO IL NOBEL

Si conclude con il Premio Nobel all’Economia 2018 la stagione che come ogni anno ad ottobre assegna le più alte onorificenze accademiche mondiali: si conclude con la vittoria di due economisti americani, premiati per la loro lotta al cambiamento climatico e agli impatti ambientali complessi di cui è “vittima” la nostra Terra. Il 50esimo Premio Nobel all’Economia della storia viene assegnato a William Nordhaus (Albuquerque, 31 maggio 1941) e Paul Romer (Denver, 7 dicembre 1955), entrambi americani ed entrambi impegnati sul tema della crescita economica nella lotta ai cambiamenti climatici. In particolare, la Reale Accademia delle Scienze Economiche della Svezia ha spiegato così durante l’assegnazione poco fa del prestigioso premio scientifico: «la crescita sostenibile sul lungo termine e il welfare per la popolazione globale». Per Nordhaus gli studi economici sono sempre avvenuti alla Yale University, mentre Romer è un vero e proprio pioniere della teoria della crescita endogena (un superamento del modello di Solow) ed è stato vice presidente della World Bank fino al gennaio scorso, oltre che professore alla Stanford.



NOBEL ECONOMIA 2018, ECCO PERCHÈ HANNO VINTO

Il premio Nobel a Nordhaus è stato assegnato per aver studiato da vicino l’inter-relazione tra tra i cambiamenti climatici e l’economia, mentre per Romer si è riconosciuto il merito degli studi sulla crescita endogena da cui sono emerse negli anni diverse ricerche sulle politiche a favore dell’innovazione e la crescita a lungo termine. Il Comitato Nobel spiega ancora, «William D. Nordhaus and Paul M. Romer hanno disegnato metodi per indirizzare alcune delle nostre domande sul come ricreare e tenere in piedi una crescita economica sostenibile». Sono nuovi modelli che hanno allargato «lo spettro delle possibilità della analisi economica mettendo in opera soluzioni che spiegano come l’economia di mercato interagisca con la natura e la scienza».

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