Nella giornata di ieri lo spread ha raggiunto un nuovo massimo, ha infatti toccato quota 304 punti per poi fermarsi a quota 300. Da quando è stata annunciata la manovra economica sembra di tornare ai tempi del 2011, con uno spread impazzito che continua a crescere. Che cosa questo significhi per le famiglie italiane lo abbiamo chiesto al professor Carlo Secchi.



Spread a quota 300, nuovo record negativo. La banca Credit Suisse lancia l’allarme, “serviranno aumenti di capitale per le banche”. È giusto essere preoccupati per questa situazione?

Senza dubbio perché rispetto al tempo delle elezioni lo spread è quasi triplicato. C’è stato un aumento notevolissimo, i titoli nei portafogli delle banche si svalutano a seconda delle scadenze. Le banche italiane notoriamente hanno un buon portafoglio del debito pubblico italiano e in qualche misura hanno sostituito anche gli stranieri. Questi titoli insomma valgono meno del valore pagato dalle banche, che a fine anno dovranno fare rettifiche al bilancio.



Saranno dunque necessari aumenti di capitale? Che impatto avranno sull’economia e sulle famiglie?

È presto per dirlo, però quello che può succedere è che le banche avranno eroso il proprio patrimonio in seguito alla svalutazione dei titoli. Di conseguenza saranno obbligate a conceder meno credito all’economia e alle famiglie oltre che a condizioni più onerose. Se i titoli si deteriorassero in maniera importante non è escluso siano necessari aumenti di capitale.

Concretamente, ad esempio, nel caso dei mutui a tasso variabile e a tasso fisso che conseguenze ci potranno essere?

I tassi variabili inevitabilmente aumenteranno. Il costo del mutuo variabile risentirà dei tassi di interesse che si manifesteranno in aumento.



Chi chiede un mutuo oggi risulta svantaggiato rispetto a chi lo ha chiesto un anno fa?

Mentre fino a qualche settimana fa le banche erano propense a largheggiare nei mutui e a condizioni ritenuti favorevoli, adesso si ha meno possibilità di ottenerne uno. E se vi si riesce le condizioni sono più onerose, tenuto conto che la possibilità di rifinanziarsi presso la Bce si assottiglia. 

Tutto questo come colpisce le famiglie e i cittadini italiani?

Chi deve indebitarsi ad esempio con un mutuo troverà condizioni più onerose. Chi ha risparmi potrebbe averli già visti erosi dall’aumento dello spread. Faccio un esempio: se lei aveva BOT per diecimila euro adesso valgono 8500 euro. Questo inoltre crea un effetto domino sull’economia: se la ricchezza diminuisce lei tende a contrarre i consumi innestando un effetto negativo per l’economia.

Dal punto dei vista politico, come giudica la situazione?

Non c’è l’impressione che il governo abbia chiaro che deficit significhi doversi indebitare sul mercato e che il mercato concede credito a condizioni più o meno agevoli a seconda di quanto ritenga credibile la politica economica di un paese e la tua capacità di ripagare.

In situazioni come questa i governi tendono sempre a dare la colpa a fantomatici speculatori, è così?

Queste sono sciocchezze, il mercato è fatto da milioni di investitori grandi e piccoli come la casalinga di Norimberga che aveva BOT italiani. La signora dice non mi fido più dell’Italia e vende. Il mercato non è fatto da Soros o dagli gnomi di Zurigo, queste sono solenni sciocchezze. Il mercato è fatto da milioni e milioni di comuni cittadini. Se lei ha un fondo di investimento nel momento in cui lo vende manda un segnale negativo al gestore del fondo. Dare la colpa al mercato vuol dire o essere in malafede o non aver capito come funziona. La gente offre i suoi quattrini in cambio di titoli per finanziare cose in cui hanno fiducia. Se manca la fiducia il mercato crolla e tutti ne siamo colpiti.