L’aumento medio di 10 centesimi al pacchetto che dovranno sostenere i fumatori per comprare le sigarette, conseguenza dell’aumento delle tassazioni stabilito dalla Manovra economica del Governo, non è stato l’unico che i consumatori hanno dovuto fronteggiare in questo 2018. Secondo le rilevazioni su determinate marche si è arrivato ad aumentare il prezzo di ogni singolo pacchetto anche di 40 centesimi. Questo perché a seconda dei produttori viene imposto un aumento che riguarda anche le tasse, i costi di importazione e tutto ciò che le aziende devono fronteggiare prima di mettere in vendita il prodotto. Nell’anno in corso il rincaro più pesante lo hanno avuto le marche legate al gruppo Phillip Morris, ma la Manovra riguarderà un aumento di tassazione generale che dunque costerà 10 centesimi in più praticamente per ogni fumatore, a prescindere dalle preferenze di ogni consumatore. (agg. di Fabio Belli)



DECIDERANNO I PRODUTTORI

Aumento sigarette in arrivo. Si chiamano tasse indirette, e sono dei rincari che lo stato effettua sui propri prodotti, di modo da aumentare, come è ovvio, le entrate. Colpiscono svariati prodotti, a cominciare appunto dalle sigarette, ancora largamente diffuse nonostante le campagne contro il fumo che ormai da decenni ci martellano. Come riferito dai principali quotidiani, a cominciare da La Stampa, nella manovra di bilancio sottoscritta dal presidente Sergio Mattarella e approvata dalla Camera, è previsto un rincaro dei prezzi delle sigarette, così come già si leggeva nella bozza della stessa legge. Previsti rincari per tutti i prodotti di tabacco, dalle sigarette ai sigari, per un valore massimo di 10 centesimi al pezzo, per “gioia” dei milioni di fumatori italiani. Del resto gli stessi erano stati già avvisati poche settimane fa, ma ora è arrivata di fatto la conferma, anche se attendiamo la lettura del testo ufficiale. Va comunque specificato che l’aumento non scatterà in automatico, visto che i produttori potrebbero decidere di ridurre i margini di guadagno mantenendo il prezzo stabile, ma tale ipotesi sembrerebbe poco credibile. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



10 CENT IN PIU’ PER LE SIGARETTE

Con il testo della Manovra che giungerà a fine mese in Parlamento per le votazioni definitive, nella bozza protocollata e firmata da Mattarella spuntano alcune norme assai poco apprezzate dai cittadini come l’aumento delle sigarette di ben 10 centesimi a singolo pacchetto. Tutte le fasce di prezzo e le marche vengono interessate dalla misura prevista nella Legge di Bilancio: stando a quanto inserito nella relazione tecnica che accompagna sempre la Manovra in quanto tale, «l’incremento della fiscalità potrebbe essere recuperato dai produttori con un aumento dei prezzi di vendita di circa 10 centesimi a pacchetto, per tutte le fasce di prezzo». Dando un’occhiata alle cifre calcolate dai tecnici di Palazzo Chigi e del Mef, sono previsti per il 2019 rincari della tassazione per le sigarette di 108 milioni, altri 22,5 milioni per il tabacco trinciato, circa 1,8 milioni per i sigari, per un totale complessivo di 132,6 milioni.



LE ALTRE NOVITÀ IN MANOVRA

I rincari sui tabacchi e le sigarette non sono ovviamente le uniche novità inserite in una Manovra che già è stata bocciata dalla Commissione Europea e ora si appresta a subire inevitabili modifiche onde evitare altri futuri “disagi” per le misure in essa contenute. Dunque, in attesa di vedere se saranno confermate anche da emendamenti e lavori parlamentari, con la nuova misura del Bonus Eccellenze è prevista la chance di posto fisso ad un “cervellone” su 10: in poche parole, si tratta di incentivare l’assunzione dei laureati (in corso) con 110 e lode con meno di 30 anni – dottori di ricerca entro i 34 anni – che abbiano conseguito il titolo tra gennaio 2018 e giugno 2019. «I giovani ‘eccellenti’ sono stati, in analogo periodo (tra 2017 e 2018) circa 60mila. Le risorse stanziate quindi permetteranno “6.000” assunzioni», riportano fonti Ansa in merito alla relazione tecnica. Sparisce invece all’interno della Legge di bilancio il contributo annuale da 10 a 100 euro previsto per poter praticare la pesca non professionale a fini sportivi e ricreativi in mare: la norma che invece era prevista nelle prime bozze della Manovra, ora viene eliminata e dunque non vi sarà nessuna multa-sanzione di 51 euro per chi viola gli obblighi.