Dopo la nomina, annunciata ieri e ratificata oggi con una improvvisa accelerata, da parte del Cda di Telecom di Luigi Gubitosi quale nuovo amministratore delegato della società, a festeggiare oggi è soprattutto Piazza Affari dove il titolo ha fatto registrare un rialzo del 4%. Tuttavia, come è noto, contraria alla sua nomina è stata fino alla fine Vivendi tanto che Gubitosi è stato eletto con nove voti su quindici nel Cda e gli stessi consiglieri transalpini pare che siano pronti ad impugnare la delibera. “Daremo il via alla rete unica” è stata una delle prime dichiarazioni del nuovo ad con un passato in Rai e che ha parlato pure di un “capitale umano da valorizzare per vincere la sfida del mercato”. Tra l’altro, sul tema della rete unica il 57enne manager napoletano potrebbe trovare una sponda nel Governo che ha in mente di varare un ambizioso progetto per portare la connessione ad alta velocità in tutto il Paese. (agg. di R. G. Flore)
L’OPPOSIZIONE DI VIVENDI
Luigi Gubitosi “corre” verso il ruolo di Ad di Tim dopo il siluramento di Genish, frutto dello scontro tra Vivendi e Fondo Elliott (principali azionisti di Telecom): il comitato nomine dell’azienda privata si è riunito questa mattina e ha designato l’attuale membro del Consiglio di Amministrazione come nuovo amministratore delegato e direttore generale di Tim. Ora serve che il Cda confermi o respinga la proposta presentata dal comitato nomine di Telecom: sembra che sia ancora in corso la riunione ma che la ratifica sia “semi-scontata” (di scontato in Tim negli ultimi anni c’è ben poco, ndr), con Vivendi che fino all’ultimo ha provato a contrapporsi alla nomina di Gubitosi. Michele Valensise e Giuseppina Capaldo dovrebbero votarlo contro, ma la maggioranza (espressione del Fondo Elliott) avrebbe pugno la nomina dell’ex direttore generale della Rai (dal 2012 al 2015) grazie ai voti di Alfredo Altavilla, Rocco Sabelli e Paola Bonomo. Il “pasticcio” del caso Genish, avvenuto a pochi giorni dalle decisioni urgenti sul nodo della rete unica nazionale (operazione Tim-Open Fiber caldeggiata dal Ministro Di Maio), sembra ora “chiuso” con la scelta di un manager ultranavigato nel mondo della finanza pubblica e privata:
SALVINI “COME DI MAIO”: “PREFERISCO CONTROLLO PUBBLICO IN TIM”
«Ci dovrà essere un commissario assieme a quelli che ci sono per arrivare allo stesso obiettivo che ci siamo dati come governo fino ad ora, cioè rilanciare Alitalia», sono le parole delle ultime ore del Ministro Luigi Di Maio che sembrano dare il “via libera” a Gubitosi come nuova guida di Tim, dopo essere già l’attuale commissario straordinario di Alitalia. Alfredo Altavilla – ex braccio destro di Sergio Marchionne in Fca – sembra dunque essere battuto al fotofinish dal Gubitosi appoggiato da Elliott e dallo stesso Governo che spinge per lo scorporo dell’azienda e l’operazione di “fusione” per una grande rete nazionale pubblica. Vivendi e Genish erano contro questo obbiettivo ma sembrano a questo punto “battuti” dal fondo americano che pure controlla “solo” l’8,8% di Telecom. In attesa di capire se Gubitosi lascerà Alitalia per approdare alla guida di Tim, Salvini traccia la linea e di fatto “segue” quella del suo collega vicepremier: «a volte è meglio il pubblico, a volte il privato. Stiamo ragionando: Dove passano dati sensibili italiani io preferisco che ci sia controllo pubblico. L’importante è non cedere più infrastrutture strategiche per l’Italia a potenze o compratori straniere», ha spiegato il leader della Lega da Milano durante una fiera.